FISCO E SENTENZE/Le massime di Cassazione: Iva, trust, successione e Onlus

di Luca Benigni, Ferruccio Bogetti e Gianni Rota

29 Gennaio 2019

La proiezione del bene principale al bene servente legittima la pertinenzialità del fabbricato strumentale ai fini dell’agevolazione fiscale. L’assenza dell’effetto traslativo immediato comporta l’imposta proporzionale sulle successione e donazione per gli atti di dotazione del trust. Senza registro l’accordo di conciliazione per la reintegra della quota di legittima attraverso attribuzione in denaro. Cancellazione dall’anagrafe delle Onlus da parte dell’Amministrazione anche se non è ancora concluso l’iter da parte dell’Agenzia delle Onlus. Il premio fedeltà riconosciuto ai dipendenti con elevata anzianità di servizio è deducibile come i fondi di quiescenza

Iva al 10% anche sul fabbricato di pertinenza strumentale per natura

I fabbricati strumentali per natura costituenti pertinenze di immobili abitativi acquistano, per attrazione, la natura di immobili abitativi previa prova fornita dal contribuente circa l’esistenza dei presupposti per l’applicazione dell’aliquota Iva agevolata del dieci per cento. Per prassi consolidata dell’Agenzia delle Entrate, infatti, a sussistenza del vincolo pertinenziale, il bene servente costituisce una proiezione del bene principale e consente di attribuire alla pertinenza la medesima natura dello stesso bene principale.

● Cassazione, ordinanza 1129/2019

Imposta proporzionale sulle successione per gli atti di dotazione del trust

Essendo assente sia l’animus donandi sia l’arricchimento da parte del trust, in relazione agli atti di dotazione del trust, non è applicabile alcuna imposta proporzionale sulle successioni e donazioni non potendosi attribuire neppure rilievo fiscale al mero impoverimento del disponente. Questo in quanto la soggezione all’imposta sulle successioni e donazioni in misura proporzionale alla tassazione sul vincolo di destinazione costituito sulle somme di denaro conferite in trust non è in grado di produrre alcun effetto traslativo immediato.

● Cassazione, ordinanza 1131/2019

Niente registro l’accordo che reintegra in denaro la quota di legittima

Con riferimento al verbale di conciliazione attraverso cui i litiganti addivengono ad una determinazione pattizia e alla conseguente reintegra, è irrilevante, ai fini della possibile corresponsione dell’imposta di registro, che, invece di procedere ad una nuova determinazione dell’asse ereditario e delle quote spettanti a ciascuno, convengano che la legittima possa ritenersi correttamente reintegrata con la mera attribuzione di una somma di denaro. Infatti assume rilievo preminente non tanto la veste formale assunta dall’accordo di conciliazione quanto piuttosto le condizioni normative applicate al fine di sottrarlo dall’applicazione del registro mantenendolo nell’alveo dell’imposta di successione.

● Cassazione, ordinanza 1141/2019

L’Agenzia può cancellare la Onlus senza attendere il parere dell’Anagrafe

Ai fini della cancellazione dall’Anagrafe delle Onlus l’Amministrazione finanziaria deve concordare il tempo delle verifiche con l’Agenzia delle Onlus che, pur dovendo esprime il suo parere, non ne è vincolata. L’Amministrazione finanziaria ha comunque facoltà di procedere preventivamente con la cancellazione anche nel caso in cui sopraggiunga tardivamente il parere dell’Agenzia delle Onlus in ordine alla mancanza dei requisiti previsti dall’articolo 10 del Dlgs. 460/1997 ai fini del mantenimento dell’iscrizione nella corrispondente anagrafe

● Cassazione, sentenza 1305/2019

Deducibile il premio fedeltà riconosciuto ai dipendenti

È sempre deducibile nella determinazione del reddito d’impresa il premio fedeltà riconosciuto ai dipendenti che hanno maturato un’elevata anzianità di servizio perché esso è assimilato ai fondi di quiescenza ed obblighi simili. E neppure la sua aleatorietà collegata alla perdita del trattamento premiale al verificarsi di condizioni pattuite contrattualmente è in grado di fare escludere la deducibilità dei relativi premi.

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