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Super Ace, spazio alle quote di ammortamento calcolate sulla rivalutazione

Gli importi virtuali concorrono alla determinazione degli incrementi del capitale proprio da indicare nel rigo RS112A, colonna 1, del modello Redditi SC

di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware

Tra le richieste che stanno pervenendo alle software house in queste settimane dai propri clienti, merita di essere segnalata quella che mette in relazione il calcolo delle quote di ammortamento con la super Ace (si veda lo speciale «Super Ace, come funziona il credito d'imposta per gli aumenti di capitale»). Si tratta dell’esigenza, segnalata da alcuni operatori, di poter determinare le quote di ammortamento virtuali connesse alle rivalutazioni dei beni, effettuate con riferimento alle disposizioni contenute nell’articolo 110, del Dl 104/2020. Tali quote di ammortamento virtuali, infatti, concorrono alla determinazione degli incrementi del capitale proprio, da indicare nel rigo RS112A, colonna 1, del modello Redditi SC, riservato all’Ace innovativa.

Per comprendere meglio come le quote di ammortamento possano concorrere agli incrementi del capitale proprio è possibile far riferimento alla risposta a interpello 889/2021 (si veda l’articolo «L’ammortamento della rivalutazione fa aumentare la base di calcolo Ace»), con cui l’agenzia delle Entrate ha preso posizione sull’argomento e ha chiarito che:

O non rilevano come incrementi del capitale proprio gli accantonamenti di utili destinati a riserve indisponibili, ossia formate con utili diversi da quelli realmente conseguiti, tra cui quelle derivanti da processi di valutazione;

O nell’esercizio in cui viene meno la condizione dell’indisponibilità, tuttavia, tali riserve iniziano ad assumere rilevanza;

O le riserve da rivalutazione, pur riconducibili inizialmente al novero delle riserve da utili indisponibili poiché derivanti da fenomeni valutativi, in seguito rilevano ai fini Ace per la quota dei maggiori valori successivamente realizzati, dal momento della riclassificazione in riserve disponibili;

O l’ammortamento dei valori rivalutati, al pari delle operazioni di cessione/dismissione, rappresenta realizzo dei maggiori valori (che da virtuali diventano reali) e comporta quindi la riclassificazione della riserva di rivalutazione in riserva disponibile.

L’ammortamento, in sostanza, facendo partecipare il costo rivalutato dei beni strumentali al risultato economico dell’impresa a riduzione dell’utile d’esercizio, ne rende concreto il valore. Sul punto l’agenzia delle Entrate fa riferimento alla Guida Oic 4 sulla distribuzione di utili e riserve, che include espressamente l’ammortamento tra le modalità con cui è possibile realizzare le riserve di rivalutazione.

Gli effetti sulle procedure software

I software gestionali utilizzano, nella maggior parte dei casi, due possibili approcci per gestire le rivalutazioni:

O il primo prevede che al cespite rivalutato vengano abbinati specifici movimenti di variazione in aumento del valore del bene e in aumento o in diminuzione del fondo;

O il secondo approccio prevede che sia inserito in archivio un secondo cespite, il cui valore è costituito dalla rivalutazione del bene ed eventualmente anche del fondo. In questo caso normalmente non risulta possibile effettuare la riduzione del fondo.

I software che adottano il primo approccio solitamente permettono anche di gestire, in modo automatico, l’effetto fiscale in modo distinto da quello civile, sia a livello temporale sia di importi. Ma non permettono certamente di applicare piani di ammortamento diversi - sia temporalmente sia come aliquote - alla quota parte del bene inerente al suo costo storico rispetto alla quota parte inerente alla rivalutazione. Stante che la rivalutazione diventa una componente inscindibile del bene. Quindi, nella grande maggioranza dei casi, i software che adottano il primo approccio attualmente non sono in grado si sdoppiare in una sorta di doppio binario il piano di ammortamento tra quello del costo storico e quello della rivalutazione.

Paradossalmente, in questo caso, risulta avvantaggiato chi utilizza software meno automatici che adottano il secondo approccio, che già gestiscono la rivalutazione come bene distinto. In questo caso risulta quasi sempre già possibile selezionare i soli cespiti di rivalutazione e acquisirne la relativa quota di ammortamento, che rileverà come incremento del capitale proprio ai fini dell’Ace innovativa.

In conclusione, le software house associate ad AssoSoftware stanno valutando il modo migliore per poter soddisfare le richieste dei propri clienti, in alcuni casi effettuando delle specifiche implementazioni alle procedure ovvero in altri fornendo ai propri utenti le indicazioni operative per poter ottenere le informazioni richieste.