I temi di NT+Le massime di Cassazione

Cassazione, le sentenze su adesione, verifiche in sede e accetazione dell’eredità

di Luca Benigni e Ferruccio Bogetti

Autonoma organizzazione Irap svincolata dai compensi

Il valore assoluto dei compensi non costituisce elemento utile per far desumere il presupposto dell’autonoma organizzazione Irap in capo a un professionista, perché tale ammontare, a tutto concedere, può costituire unicamente indizio del mero valore ponderale specifico dell’attività esercitata.

Cassazione, ordinanza 10009/2022

Riqualificazione energetica anche alle società locatrici di immobili a terzi

Il beneficio fiscale della detrazione, previsto dai commi 344 e successivi dell’articolo 1 della legge 296/2006 ed avente ad oggetto le spese relative agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, spetta anche ai soggetti titolari di reddito d’impresa. In tale categorie vanno pure incluse le società che hanno sostenuto spese per interventi di risparmio energetico su edifici concessi in locazione a terzi. Questo perché tale agevolazione è volta ad incentivare il miglioramento energetico dell’intero patrimonio immobiliare nazionale in funzione della tutela dell’interesse pubblico ad un generalizzato risparmio energetico.

Cassazione, ordinanza 10126/2022

Acquisizione documentale dell’associazione sportiva legittima anche con accesso non autorizzato

L’accesso non autorizzato ai locali dell’associazione sportiva per l’acquisizione irrituale di elementi rilevanti ai fini fiscali non comporta alcuna inutilizzabilità degli stessi. Infatti solo l’espressa previsione normativa può prevedere l’inutilizzabilità ai fini accertativi degli elementi irritualmente raccolti. Resta ferma, in ogni caso, la tutela di diritti costituzionalmente garantiti, come l’inviolabilità della libertà personale o del domicilio.

Cassazione, ordinanza 10175/2022

Contrasto al redditometro con le spese dell’anno sinteticamente accertato

Per contrastare l’accertamento sintetico del reddito, non basta provare di avere conseguito nei due anni precedenti una disponibilità liquida sufficiente a coprire le spese contestate, stante il valore di prova presuntiva degli elementi di spesa per il mantenimento degli immobili e degli autoveicoli posti a base della pretesa fiscale. Infatti la prova contraria in grado di sconfessare la legittimità dell’accertamento sintetico consiste nella dimostrazione della persistenza nel possesso della provvista sopravvenuta per gli anni in cui le spese sono state sostenute. E ciò può avvenire attraverso la produzione dell’estratto conto bancario.

Cassazione, ordinanza 10176/2022

L’omessa risposta all’accertamento con adesione non sana la tardività del ricorso

La scusabilità nell’omessa osservanza dei termini perentori previsti per l’opposizione dell’atto impositivo non è mai imputabile al procedimento di accertamento con adesione, che non rappresenta l’antecedente logico del giudizio di merito e dal quale resta autonomo e distinto. Infatti l’amministrazione non è obbligata a rispondere all’istanza di accertamento con adesione presentata dal contribuente e quindi il giudice tributario non è tenuto a concedere la rimessione in termini per sanare l’inammissibilità del ricorso introduttivo proposto tardivamente a causa dell’affidamento riposto nell’amministrazione.

Cassazione, sentenza 10272/2022

Garanzie procedimentali anche con l’accesso presso il commercialista

Nel rispetto del comma 7, articolo 12 dello Statuto del contribuente, l’accesso effettuato dall’amministrazione presso il commercialista depositario delle scritture contabili dell’imprenditore per l’acquisizione della documentazione necessaria alla verifica fiscale fa decorrere i 60 giorni richiesti prima di notificare l’atto impositivo. Infatti il commercialista depositario delle scritture contabili è un mandatario dell’imprenditore e, quindi, tale accesso è equiparabile, ai fini dell’applicazione della garanzia procedimentale, all’accesso effettuato dall’amministrazione presso la sede dell’impresa, dalla cui data decorrono i 60 giorni.

Cassazione, sentenza 10352/2022

L’omessa redazione dell’inventario non prova l’accettazione presunta dell’eredità

L’assunzione della qualità di erede, per effetto della cosiddetta accettazione presunta di cui all’articolo 485 del Codice Civile, non è utilmente invocabile dall’amministrazione se il contribuente non ha provveduto alla redazione dell’inventario nel termine di tre mesi dall’apertura della successione. In presenza di rinuncia all’eredità effettuata oltre il termine di tre mesi dall’apertura della successione, l’amministrazione è infatti tenuta comunque a provare l’immissione nel possesso dei beni ereditari da parte del presunto erede, se intende invocare l’accettazione presunta.

Cassazione, ordinanza 10387/2022