Adempimenti

Integrativa ultrannuale nel frontespizio: utilizzo dei crediti a due velocità

La compensazione con la corretta compilazione del nuovo campo. Nella redazione si distingue tra errore contabile ed errore fiscale

di Giorgio Gavelli

Il frontespizio del modello Redditi 2021 si arricchisce di un campo, che serve all’agenzia delle Entrate per gestire le compensazioni dei crediti derivanti dalle dichiarazioni integrative a favore presentate oltre il termine prescritto per la dichiarazione successiva al fine di correggere errori contabili sulla competenza.

Crediti compensabili

Tali correzioni, infatti, diversamente da quelle di natura «non contabile», danno luogo – ai sensi dell’articolo 2, comma 8-bis, del Dpr 322/1998 – a crediti compensabili a partire dal decimo giorno successivo dalla presentazione della dichiarazione e sino al termine del periodo d’imposta in cui la dichiarazione è presentata.

Stante la facoltà concessa all’Agenzia dall’articolo 37, comma 49-ter, del Dl 223/2006 di imporre la sospensione fino a 30 giorni delle deleghe di pagamento con compensazioni «a rischio frode» (e, successivamente, di scartare i modelli ritenuti non corretti), è emersa la necessità di individuare subito le dichiarazioni integrative di questo tipo, in modo da non creare problemi ai contribuenti in sede di compensazione.

L’aggiunta del campo va, quindi, considerata con favore, per quanto il problema evidentemente rimane per le correzioni di errori commessi in modelli precedenti quelli riferiti al periodo d’imposta 2020. Ma facciamo un passo indietro.

Correttive ed integrative

In generale - lo ricordiamo - le dichiarazioni presentate per rettificare dati già comunicati in precedenza si distinguono in primo luogo tra «correttive nei termini» (presentate entro i termini ordinari con la barratura dell’apposito campo nel frontespizio) e «integrative». Queste ultime possono essere trasmesse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione originaria e si dicono:
● «a sfavore» del contribuente, se correggono errori od omissioni che abbiano determinato l’indicazione di un minor reddito o, comunque, di un minor debito d’imposta ovvero di un maggiore credito;
● «a favore» del medesimo, se correggono errori od omissioni che abbiano determinato l’indicazione di un maggior reddito o, comunque, di un maggior debito d’imposta ovvero di un minore credito.

Secondo la risoluzione 82/E/2020, qualora la dichiarazione integrativa sia presentata per correggere errori od omissioni sia a favore che a sfavore del contribuente ed il risultato finale della stessa sia comunque rappresentato da un maggior credito, è dovuta la sanzione da 250 a 2.000 euro, in quanto solo la presentazione di una dichiarazione integrativa interamente a favore del contribuente non è soggetta ad alcuna sanzione.

Concentrando l’attenzione sulle integrative «a favore», è opportuno discriminare tra dichiarazioni presentate «entro l’anno» (vale a dire entro il termine di presentazione della dichiarazione successiva) e dichiarazioni cosiddette ultrannuali, ossia trasmesse oltre il termine di presentazione della dichiarazione successiva.

Occorre però ulteriormente distinguere tra integrativa ultrannuale da errore fiscale o da errore contabile.

Integrativa per correggere un errore fiscale

Se l’errore che si corregge con la dichiarazione integrativa è un mero errore fiscale (ossia che non incide sulla contabilità ma solo in dichiarazione, come ad esempio una quota di super od iper ammortamento a quadro RF), il credito che esce dalla integrativa (di qualunque importo) è bloccato in attesa della liquidazione della dichiarazione ordinaria presentata per quel periodo d’imposta.

La compensazione avverrà internamente a tale dichiarazione, con la compilazione dei quadri DI e RX.

Integrativa per correggere un errore contabile

Se la dichiarazione integrativa ultrannuale a favore del contribuente è dovuta ad un errore contabile di competenza (ad esempio un errore riguardante una quota di ammortamento ordinaria), il credito emergente può essere utilizzato subito e confluisce nella dichiarazione del periodo (quadro DI) con effetto sulla liquidazione di quest’ultima solo per l’eventuale eccedenza non compensata entro la fine del periodo d’imposta in cui l’integrativa è presentata.

Il nuovo campo nel frontespizio

Dalla distinzione tra i due tipi di errore, e, soprattutto, dalla differente sorte dei crediti emergenti, si deve l’introduzione del nuovo campo nel frontespizio, che è interesse dei contribuenti compilare correttamente per non aver problemi in sede di compensazione.

Da notare che se dalla dichiarazione integrative emerge non un credito d’imposta ma minori perdite, differenti eccedenze Rol, Ace, interessi passivi, eccetera la correzione avviene integrando la dichiarazione immediatamente successiva e reiterando il procedimento sino all’ultima dichiarazione presentata.

Il frontespizio presenta da alcuni anni anche un altro campo, dedicato alle integrative trasmesse, entro 120 giorni dal termine ordinario, allo scopo di modificare (ai sensi dell’articolo 2, comma 8-ter, del Dpr 322/1998) la originaria richiesta di rimborso dell’eccedenza d’imposta in favore della compensazione, sempreché il rimborso stesso non sia stato già erogato anche in parte.

LA SIMULAZIONE

Alfa Srl nel corso del 2021 commette un errore contabile di competenza, che determina un maggior reddito imponibile e, di conseguenza il pagamento di un’imposta Ires non dovuta (l’errore, riguardando una perdita su crediti, non ha rilevanza ai fini Irap). Vediamo i due casi.

Errore prima della dichiarazione
L’errore emerge nel corso del 2023, prima della presentazione della dichiarazione 2022. Alfa presenta una dichiarazione integrativa 2021 «a favore» e, nel presentare la dichiarazione relativa al 2022, inserisce come «eccedenza d’imposta della precedente dichiarazione» il credito emergente dalla dichiarazione integrativa (che nel frattempo sarà probabilmente stato utilizzato in compensazione).
Non si usa né il nuovo campo del frontespizio né il quadro Dl

Errore individuato dopo l’invio della dichiarazione

L’errore emerge nel corso del 2023, dopo la presentazione della dichiarazione 2022.
La società Alfa presenta
una dichiarazione integrativa a favore «ultrannuale» sul 2021 barrando la nuova casella presente nel frontespizio, per poi, nella dichiarazione relativa al periodo 2023, compilare il quadro DI indicando il credito emergente dalla dichiarazione integrativa. Anche in questo caso il credito potrebbe nel frattempo essere stato utilizzato in compensazione, a partire dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della integrativa e fino al termine del periodo d’imposta 2023. L’eventuale eccedenza non utilizzata viene sfruttata nella dichiarazione ordinaria relativa al periodo 2023.
Per la correzione contabile dell’errore si fa riferimento al principio contabile Oic 29,
che differenzia tra errori rilevanti e non rilevanti sulla base delle indicazioni dettate dal principio Oic 11

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