I temi di NT+Le massime di Cassazione

Cassazione, le sentenze su interessi, documentazione, credito d’imposta, Irap e sponsorizzazioni

Tasso della sospensione amministrativa per gli interessi in caso di sospensione giudiziaria

In caso di sospensione cautelare della pretesa tributaria disposta dal giudice tributario, sono sempre dovuti gli interessi e gli stessi maturano al tasso previsto per la sospensione amministrativa. In primo luogo, i crediti certi, liquidi ed esigibili, di somme di denaro producono sempre interessi di pieno diritto in misura del tasso legale, a meno che la legge o il titolo non dispongano diversamente. Poi non rileva che dal 1° gennaio 2016 il comma 8-bis dell’articolo 47 del Dlgs 546 del 1992, vale a dire la norma della sospensione cautelare giurisdizionale, abbia precisato la misura del tasso di interesse da conteggiare.

Cassazione, ordinanza 5692/2022

Il questionario deve avvertire che i documenti non esibiti sono inutilizzabili nel processo

La richiesta di documentazione, inviata dall’Amministrazione mediante questionario e non adempiuta dal contribuente, non automaticamente determina la successiva inutilizzabilità dei documenti in sede processuale. Infatti tale inutilizzabilità integra il rifiuto di produzione solo se il questionario dell’Amministrazione specifica espressamente che l’eventuale mancata ottemperanza comporta la sanzione processuale della loro inutilizzabilità se prodotti poi esclusivamente in sede giudiziaria.

Cassazione, ordinanza 5705/2022

Rimborso del credito d’imposta per i dividendi incassati in Italia dalla società madre inglese

La società madre inglese con sede nel Regno Unito, che percepisce dividenti dalla società figlia con sede in Italia, ha diritto al rimborso del credito d’imposta spettante al contribuente residente in Italia, anche se quest’ultima ha optato per l’esonero dall’applicazione della ritenuta ai sensi dell’articolo 27-bis del Dpr 600 del 1973. Sempreché il credito d’imposta sconti poi la ritenuta del 5% sull’ammontare dei dividendi ricevuti e la ritenuta del 5% sull’importo del credito d’imposta, la società madre può godere del diritto al rimborso in applicazione degli accordi bilaterali contro le doppie imposizioni fornendo unicamente la prova di avere poi fatto concorrere il dividendo alla formazione del reddito complessivo nel Regno Unito.

Cassazione, ordinanza 6248/2022

Meno Irap alle public companies se la concessione traslativa non genera profitto

AI fini Irap il vantaggio fiscale della riduzione della base imponibile Irap dichiarata in applicazione della riduzione del cuneo fiscale prevista dalla legge Finanziaria 2007 non si applica in linea generale alle imprese cosiddette public utilities, che svolgono attività regolamentata. Nel caso di appalto di pubblico servizio il beneficio permane, mentre nella concessione traslativa il beneficio fiscale viene mantenuto solo se la tariffa non è remunerativa, ossia non genera profitto.

Cassazione, sentenza 6284/2022

Appello ammissibile anche se l’Amministrazione ripropone il proprio operato

Nel ricorso in appello per l’Amministrazione è sufficiente ribadire e riproporre le stesse ragioni ed argomentazioni poste a sostegno della legittimità del proprio operato. Atteso il carattere devolutivo dell’appello, il gravame non è infatti limitato al controllo di vizi specifici della sentenza di primo grado, bensì è rivolto ad ottenere il riesame della causa nel merito.

Cassazione, ordinanza 6302/2022

L’ordine di servizio è sufficiente per la delega della sottoscrizione dell’avviso

Per la legittimità della delega conferita per la sottoscrizione dell’atto impositivo non occorre né l’indicazione nominativa né l’individuazione della sua temporaneità. Infatti l’attuazione di una delega di firma, attuata previa emanazione di un ordine di servizio con valore di delega, è conforme alle esigenze di buon andamento e legalità dell’Amministrazione. Nello specifico essa individua il soggetto delegato, anche solo con l’indicazione della qualifica rivestita dall’impiegato delegato, per consentire la successiva verifica della corrispondenza tra sottoscrittore e destinatario della delega medesima.

Cassazione, ordinanza 6315/2022

Spese di sponsorizzazione deducibili come le spese di rappresentanza

Nella determinazione del reddito d’impresa, le spese di sponsorizzazione sono deducibili con gli stessi limiti previsti per le spese di rappresentanza, perché non sussiste alcun collegamento tra il loro sostenimento e la diretta aspettativa d’incremento dei ricavi. Questo perché l’obiettivo anche strategico dello sponsor resta quello della crescita della propria immagine commerciale e del prestigio del marchio.

Cassazione, ordinanza 6386/2022