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Ammortamenti più alti nel commercio, quattro passaggi per adeguare le procedure

La legge di Bilancio consente alle imprese che operano nel commercio al dettaglio di ammortizzare per cinque anni, a partire dal 2023, i fabbricati strumentali al 6% invece dell’attuale 3%

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di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware

Con il provvedimento del direttore dell’agenzia delle Entrate del 22 marzo 2023 (protocollo 89458/2023) sono state fornite le disposizioni di attuazione dell’articolo 1, commi da 65 a 67, della legge 197/2022 (legge di Bilancio 2023), concernente la maggiorazione delle aliquote di ammortamento spettante alle imprese che operano nel settore del commercio al dettaglio, per il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2023 e per i quattro successivi.
A tali imprese è stata, infatti, riconosciuta la possibilità - per i prossimi cinque anni - di ammortizzare fiscalmente il costo dei fabbricati strumentali nella misura del 6 per cento.
Le software house associate ad AssoSoftware - grazie alla pubblicazione delle disposizioni di attuazione - possono quindi cominciare ad adeguare le proprie procedure al fine di automatizzare il calcolo degli ammortamenti a partire dal 2023.

Il contenuto del provvedimento

Per poter beneficiare del maggior ammortamento fiscale, le imprese dovranno possedere i seguenti requisiti:

• essere titolari di reddito di impresa, così come definito dal punto 2.2;

• svolgere prevalentemente le attività di cui ai codici Ateco elencati al punto 2.3. Nel caso di svolgimento di più attività, la suddetta prevalenza va verificata calcolando il rapporto tra l’ammontare dei ricavi derivanti dallo svolgimento delle attività agevolate rispetto al totale dei ricavi del conto economico;

• avere capienza dell’ammortamento fiscale rispetto a quello civilistico, come indicato ai punti 3.1 e 4.2.

I requisiti sopra indicati dovranno sussistere per ciascuno dei periodi d’imposta, a partire da quello in corso al 31 dicembre 2023 e per i quattro successivi.

In caso di cessione del fabbricato, la maggiorazione già fruita verrà mantenuta in relazione ai periodi d’imposta precedenti. Quella non ancora fruita, invece, non potrà essere ceduta al cessionario e quindi verrà persa.

I passaggi per adeguare i moduli di gestione dei beni ammortizzabili

Le procedure dovranno essere in grado di:

individuare le imprese che svolgono le attività utilizzando i codici Ateco elencati al punto 2.2;

individuare i fabbricati strumentali con percentuale di ammortamento fiscale inferiore al 6%, stante che per tali fabbricati la percentuale è di solito del 3%;

- qualora sia gestito un unico piano di ammortamento civilistico-fiscale variare la percentuale di ammortamento ;
- qualora sia attivo il calcolo con doppio binario civilistico-fiscale, verificare la capienza della maggiorazione rispetto alla quota civilistica e, in caso contrario, suggerire/impostare un diverso piano di ammortamento civilistico per tali beni, prima di impostare la nuova percentuale di ammortamento fiscale;

memorizzare l’esercizio a partire dal quale tale agevolazione non sarà più spettante - quindi il quinto anno successivo a quello corso al 31 dicembre 2023 - in modo da poter adeguare già da ora le procedure affinché al momento giusto venga ripristinata, in modo totalmente automatico, la corretta percentuale di ammortamento fiscale ed eventualmente anche il piano di ammortamento civilistico, senza così correre il rischio di dimenticarsene.

La verifica della prevalenza

Per quanto riguarda, invece, la verifica della prevalenza nello svolgimento delle attività riferite ai codici Ateco elencati al punto 2.3, poiché questa va effettuata calcolando il rapporto tra l’ammontare dei ricavi derivanti dallo svolgimento di tali attività rispetto al totale dei ricavi del conto economico, tale verifica andrà effettuata utilizzando i dati presenti all’interno del modulo contabile. In questo caso ogni software house fornirà indicazioni specifiche in base alle caratteristiche del proprio applicativo.

I tempi di aggiornamento dei software

Il rilascio delle procedure aggiornate potrà seguire calendari diversi a seconda che le software house decidano, sentiti i propri clienti, di adeguarle solo ai fini della compilazione della dichiarazione dei Redditi 2024, ovvero anche per le simulazioni infrannuali.

Nel primo caso, poiché il riferimento è l’esercizio in corso al 31 dicembre 2023, i tempi di rilascio faranno puntamento al rilascio dei dichiarativi del prossimo anno.

Nel secondo caso, si farà riferimento alle usali tempistiche di rilascio delle funzioni di simulazione per l’anno successivo, che sono diverse per ciascuna software house.