Contabilità

Bilancio, nuovi criteri nel saldo di apertura

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di Davide Cagnoni e Angelo D’Ugo

In determinate circostanze può accadere che gli amministratori, per una migliore rappresentazione in bilancio dei fatti e delle operazioni poste in essere dalla società, decidano autonomamente e discrezionalmente per il cambiamento di un criterio di valutazione contabile. Ciò non significa che il principio contabile in precedenza adottato fosse errato, ma semplicemente che la nuova metodologia scelta permetta di riflettere in bilancio in modo più adeguato e uniforme determinate operazioni contabili.

Per esempio, all’interno di un gruppo, in seguito a un’operazione straordinaria con la quale la capogruppo acquisisce una nuova partecipazione di maggioranza, potrebbe essere necessario modificare i criteri di valutazione di una determinata posta di bilancio (magazzino, partecipazioni, eccetera) utilizzati in precedenza dalla target per uniformare i principi contabili di tutte le società facenti parte del perimetro del gruppo (a maggior ragione in presenza di un bilancio consolidato). In queste situazioni, le indicazioni per il redattore del bilancio sono contenute nell’Oic29 che, oltre a regolare i cambiamenti di principi contabili, si occupa anche di stabilire i criteri da rispettare in caso di errori contabili, di eventi ed operazioni straordinarie e di fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio. Gli amministratori, quindi, se optano volontariamente per un cambiamento di criterio di valutazione, devono ricordare che per l’Oic 29 il cambio è ammesso solo se validamente motivato e se effettuato per una migliore rappresentazione in bilancio dei fatti e delle operazioni dell’impresa. Tale regola impone il rispetto di quanto previsto dall’articolo 2423, comma 2, del Codice civile in base al quale il bilancio deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, reddituale e finanziaria della società.

La rilevazione
L’Oic 29 prevede che il cambio di valutazione sia rilevato nell’esercizio di adozione del nuovo principio contabile e che i relativi effetti vengano contabilizzati sul saldo d’apertura del patrimonio netto (alla voce utili portati a nuovo o in un’altra voce se più appropriata). In questo modo, il risultato dell’esercizio tiene già conto del mutamento del criterio contabile in quanto l’effetto cumulativo si ottiene confrontando il patrimonio netto iniziale dell’esercizio in cui avviene il cambiamento con quello che vi sarebbe stato nel caso in cui il nuovo principio fosse stato utilizzato da sempre.

La comparazione
Un altro aspetto che deve essere attentamente valutato riguarda la determinazione dei dati per l’informazione comparativa richiesta dall’articolo 2423-ter, comma 5, del Codice civile che non risulta essere sempre di facile attuazione. Per tale motivo, anche alla luce del contenuto dell’Oic 29, appare corretto effettuare la seguente distinzione:• determinazione retroattiva ai fini comparativi non fattibile o eccessivamente onerosa: in questo caso la società non deve presentare i dati comparativi rettificati ma può limitarsi ad applicare il nuovo principio al valore contabile delle attività e passività all’inizio dell’esercizio in corso, e ad effettuare una rettifica corrispondente sul saldo d’apertura del patrimonio netto dell’esercizio in corso;
• determinazione retroattiva ai fini comparativi fattibile e non eccessivamente onerosa: in questa ipotesi la società considera l’impatto contabile al 1° gennaio dell’esercizio del cambiamento e rettifica i pertinenti dati dell’esercizio precedente. Tuttavia anche nella rideterminazione comparativa resta valido il principio della rilevanza per cui anche rideterminazioni fattibili e non onerose potrebbero non essere operate se non rilevanti.

Informazioni in nota integrativa
Le società devono illustrare le motivazioni che hanno portato alla scelta del cambiamento del principio contabile e dare evidenza degli effetti di tale scelta sul bilancio. Come previsto dall’Oic 29, infatti, la nota integrativa deve contenere le motivazioni alla base del cambiamento.

L’ESEMPIO

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