Professione

Contribuenti con marchio di affidabilità

di Benedetto Santacroce

La Commissione europea, dopo aver lanciato nell’aprile 2016 un articolato piano di azione per la riforma e modernizzazione dell’Iva, con la comunicazione di ieri - COM (2017) 566 del 4 ottobre 2017 - definisce la tempistica e il contenuto per l’attuazione di un pacchetto di misure che rivoluzioneranno la tassazione e la gestione delle transazioni intraunionali.

Alla conclusione del progetto due novità importanti verranno introdotte: la prima è che le transazioni unionali, a differenza dell’attuale regime, saranno tassate direttamente dal cedente che, attraverso il sistema “one shop stop” (Oss) liquiderà l’imposta con l’aliquota dello Stato membro del destinatario versandola direttamente nello Stato di stabilimento; la seconda è che nasce anche in materia Iva un sistema di certificazione di affidabilità dei contribuenti riconosciuto in tutta l’Ue (Certified taxable person – Ctp). La previsione di questa figura consentirà l’introduzione di una serie di semplificazioni tra cui regole più semplici per provare l’uscita delle merci dallo Stato di cessione; ovvero il mantenimento, nel caso in cui il cessionario sia Ctp, del meccanismo di esonero per il cedente dal pagamento dell’imposta.

Il complesso progetto che si dovrebbe completamente realizzare nel 2022, prevede l’attuazione graduale di una serie di riforme. Innanzitutto, già nel corso di questo mese di ottobre verrà presentata una proposta di modifica della direttiva 2006/112/CE che prevedrà:

• l’introduzione, quale nozione giuridica, del Ctp. Questa verrà modellata sulle regole attualmente previste in materia doganale per l’operatore economico autorizzato (Aeo). La disposizione fornirà i criteri in base ai quali gli Stati membri potranno rilasciare la certificazione dello status di Ctp;

• la semplificazione e l’armonizzazione delle regole sul consignment stock;

• la regola che il numero di identificazione Iva del cliente costituirà condizione sostanziale per applicare la non imponibilità nelle cessioni intracomunitarie di beni. Questo elemento cambierà notevolmente l’attuale assetto nei rapporti tra cedente e cessionario, nonché tra operatori e amministrazioni finanziarie;

• la razionalizzazione con effetti semplificativi delle regole che informano le “vendite a catena”, vale a dire le vendite che si realizzano tra diversi operatori con un unico movimento intracomunitario dei beni.

Sempre in questo mese saranno presentate delle modifiche al regolamento 282/2011 per la semplificazione delle prove da fornire per dimostrare il trasporto intracomunitario dei beni.

Nel 2018 il quadro di riferimento dovrebbe completarsi con l’emanazione delle regole di dettaglio del regime definitivo.

L’agenda della modernizzazione dell’imposta, oltre al regime definitivo degli scambi intracomunitari di beni, prevede per fine 2017 la presentazione di una proposta per semplificare l’introduzione di aliquote Iva differenziate. In particolare la proposta dovrebbe togliere le restrizioni legali attualmente esistenti per favorire lo sviluppo di nuovi settori e per la realizzazione di specifiche politiche nazionali.

Infine, sempre per fine del 2017, verrà presentata una proposta per rinforzare la cooperazione amministrativa tra gli Stati membri. Questa proposta ha lo scopo di consentire agli Stati di realizzare in modo rapido e efficace analisi del rischio congiunte e di condividere attività investigative in materia Iva.

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