Corrispettivi telematici, niente proroga in vista per la moratoria semestrale
Nessuna proroga in vista per le moratorie semestrali stabilite dal Dl 34/2019 per l’invio telematico dei corrispettivi, pur permanendo una concreta difficoltà di reperire sul mercato i nuovi registratori telematici. Questa conclusione contenuta nella circolare 24/2019 di Assonime di ieri, rilancia con prepotenza il tema delle necessità di tutti i contribuenti obbligati all’emissione degli scontrini e delle ricevute fiscali che devono dotarsi di registratori telematici di non attendere più oltre, ma di attivarsi con urgenza.
L’associazione ripercorrendo gli eventi normativi, regolamentari e interpretativi degli ultimi mesi ricostruisce i puntuali e delicati passaggi che hanno caratterizzato l’attività di implementazione dei registratori telematici da parte dei contribuenti che, avendo un volume d’affari superiore a 400.000 euro, hanno dovuto affrontare il tema già a decorrere dal 1 luglio scorso. Proprio per i problemi di reperibilità delle macchine il legislatore con il citato Decreto crescita ha introdotto un periodo di moratoria di sei mesi per consentire alle imprese di completare l’acquisizione e l’attivazione dei registratori telematici. La stessa moratoria è stata prevista in modo prospettico per coloro che dovranno acquisire e attivare i registratori telematici dal 1° gennaio 2020. In effetti, il problema evidenziato in relazione al 1 luglio 2019, per numerosità dei soggetti coinvolti e delle macchine da attivare potrebbe essere, in occasione della nuova scadenza del 1° gennaio 2020, ancora di maggior rilievo. Proprio per questo è necessario che gli operatori, non ripetendo quello che è successo con la fattura elettronica, se non si sono ancora attivati, devono immediatamente muoversi verso i fornitori specializzati.
L’associazione giunge alla sua conclusione prendendo, spunto da una risposta fornita il 23 ottobre dall’amministrazione finanziaria ad un’interpellanza parlamentare (numero 5-02952) nella quale si afferma che un’ulteriore moratoria avrebbe effetto sulle stime di maggior gettito previste dall’attuazione della normativa in questione.
Comunque quello che ad oggi è chiaro è che il 1° gennaio 2020 scadrà la moratoria per i contribuenti obbligati al 1 luglio 2019 e inizierà quella degli altri soggetti obbligati che inesorabilmente scadrà il 30 giugno 2020. La moratoria dall’applicazione delle pesanti sanzioni (articoli 6, comma 3 e 12, comma 2 Dlgs 471/97), come ricorda la circolare, riguarda solo e unicamente la fase di trasmissione del dato e non anche quella di memorizzazione dell’operazione. Pertanto anche quelli che non saranno in grado di attivare i registratori telematici per il 1° gennaio 2020, dovranno per quella data continuare a emettere scontrini e ricevute e dovranno trasmettere l’informazione al fisco tramite l’invio di una comunicazione entro il termine del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione utilizzando il tracciato dell’esterometro.
Sempre sul piano della trasmissione dei dati la circolare sottolinea che il decreto crescita ha previsto un’estensione del termine d’invio al dodicesimo giorno successivo alla data di effettuazione dell’operazione in luogo dei cinque che erano previsti nelle specifiche tecniche.