Controlli e liti

Evasione, è caccia a 10,3 miliardi

Le Entrate fissano gli obiettivi 2022. Con 2,6 milioni di lettere di compliance stimato un recupero di 2,45 miliardi

immagine non disponibile

di Marco Mobili e Giovanni Parente

C’è un comune denominatore che attraversa la pianificazione dell’attività 2022 (con vista anche sui due anni successivi) delle Entrate: digitalizzazione. Dai rapporti con i contribuenti alla prevenzione, dall’attività di controllo alla gestione del lavoro l’Agenzia punta a un utilizzo sempre più esteso della tecnologia. Una sorta di effetto long Covid, i cui connotati però in questo caso possono anche essere letti in chiave semplificazione. Ma è la spinta del Pnrr a ridisegnare anche i target numerici indicati nel nuovo piano delle performance. Con un peso sempre più rilevante della compliance, ossia delle strategie per “accompagnare” il contribuente all’adempimento spontaneo. Basti pensare che l’asticella del recupero dall’evasione è fissata a 10,3 miliardi per il 2022, ma la scommessa è incrementare il volume e il peso specifico degli alert in chiave compliance. Entro dicembre l’Agenzia prevede di inviare circa 2,6 milioni di lettere, da cui si attende tramite versamenti spontanei e ravvedimenti un incasso di 2,45 miliardi di euro. Fatte le proporzioni significa poco meno di un quarto dell’obiettivo complessivo di recupero stimato. Ma per consolidare e rendere strutturale il risultato, come già delineato nella strategia del Governo italiano per il Pnrr, va migliorata anche la precisione dello strumento. Molto dipende anche dal processo di affinamento dei dati (come fatto notare ieri sul «Sole 24 Ore» in relazione agli alert sui patrimoni oltreconfine non dichiarati). Ecco perché l’Agenzia si impegna a tagliare i «falsi positivi» del 5% sia nell’anno in corso sia nel 2023, in modo da inviare inviti alla compliance che colgano davvero anomalie evitando di raggiungere contribuenti già virtuosi. Del resto è una condizione necessaria anche in ottica dell’indirizzo contenuto nel documento elaborato dal ministero dell’Economia e inviato a Bruxelles a fine 2021 sulle strategie di contrasto all’omessa fatturazione. Documento in cui si prende in considerazione l’ipotesi di rendere esecutive le lettere di compliance (e quindi trasformarle in un “titolo” idoneo alla riscossione) in caso di inerzia o mancate spiegazioni da parte del contribuente. Ma per arrivarci è necessario appunto fare in modo che gli alert siano pienamente affidabili.

Un risultato da raggiungere, come anticipato, anche attraverso la digitalizzazione e la valorizzazione delle banche dati, tra cui quella relativa alla fattura elettronica e agli scontrini telematici. E l’indicazione del piano delle performance non è casuale, perché l’altra grande novità sul fronte della prevenzione è rappresentato dalla continuazione del percorso sulle bozze di registri e liquidazioni precompilati per circa 2 milioni di partite Iva, anche in vista del lancio della predisposizione della dichiarazione del 2023.

Il contrasto all’evasione vero e proprio mette in conto anche la ripresa a pieno regime dopo la “tregua” legata alla pandemia della tradizionale pianificazione degli accertamenti anche nei confronti di piccole imprese e autonomi: ne sono preventivati 100mila entro la fine dell’anno. Una priorità resta comunque l’individuazione e il contrasto alle frodi e all’utilizzo indebito di crediti d’imposta e altre agevolazioni. Anche in questo capitolo rispunta la parola «digitalizzazione» come filo rosso. Il piano delle performance mette nero su bianco l’intenzione di sfruttare anche in questo caso i dati della fattura elettronica, mentre sotto il profilo internazionale si farà leva sulla cooperazione con gli altri Paesi e sugli analytics software sviluppati a livello interno ed europeo.

Ma i risultati possono essere centrati solo con le risorse umane. Da un punto di vista quantitativo, dopo il flusso in uscita dagli ultimi anni a causa dell’età anagrafica e delle norme che hanno favorito i pensionamenti anticipati come «quota 100», per il 2022 si stima un saldo positivo tra nuovi ingressi (quasi 4mila) e uscite (circa 2mila). In più sono previsti i concorsi per assumere 5.091 funzionari, 560 assistenti tecnici e informatici e 160 dirigenti. Da un punto di vista di crescita del capitale umano, il piano delle performance investe anche sulla crescita e sulla valorizzazione delle risorse.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©