Adempimenti

Fattura elettronica, deleghe ai professionisti valide un altro anno

L’Agenzia estende la durata dei mandati in scadenza tra il 15 dicembre e il 31 gennaio 2021. Soddisfazione di Miani: accolte le richieste dei commercialisti

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di Giovanni Parente

Il pressing messo in campo dai commercialisti ha avuto il suo effetto. Le deleghe conferite agli intermediari per la consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche dei contribuenti saranno valide per un altro anno. A stabilirlo sono state le Entrate che, con un provvedimento 376631 firmato dal direttore Ernesto Maria Ruffini e datato 11 dicembre, ha prorogato di un anno la validità delle deleghe in scadenza tra il 15 dicembre 2020 e il 31 gennaio 2021. In ogni caso, però, non viene meno per i contribuenti interessati la possibilità di revoca e sarà possibile annullare le deleghe sia attraverso la funzionalità presente nella propria area riservata del sito internet dell’Agenzia, sia trasmettendo una richiesta agli uffici delle Entrate.

La decisione di estendere di un anno la validità delle deleghe tiene conto del «perdurare della situazione emergenziale da Covid-19, anche alla luce delle restrizioni agli spostamenti recentemente introdotte dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri» e delle «significative difficoltà» sottolineate da diverse associazioni di categoria «nel procedere al rinnovo delle deleghe già conferite e in scadenza, con particolare riguardo all’acquisizione del modulo di delega recante la firma in originale del cliente».

La questione nasce dal fatto che la gran parte deleghe sono state attivate a ridosso dell’avvio generalizzato dell’obbligo di fatturazione elettronica, avvenuto il 1° gennaio 2019,e pertanto in scadenza tra la fine di dicembre 2020 e gennaio 2021. Quindi, come ammesso proprio dalle Entrate nelle motivazioni del provvedimento, la questione toccava da vicino «potenzialmente una platea significativa di operatori».

Un problema messo nero su bianco nella lettera inviata il 4 dicembre dal presidente del Cndcec, Massimo Miani, a Ruffini e in cui chiedeva la proroga di almeno un anno. Nell’accogliere con soddisfazione la decisione delle Entrate, Miani ha rimarcato che «avendo le deleghe una durata di due anni dal conferimento al professionista sarebbero tutte scadute, e sono decine di migliaia, tra la metà di dicembre e la fine di gennaio». L’estensione di un anno «consente dunque di continuare ad evitare gli incontri tra professionisti e propri clienti al solo fine di rinnovarle. In questa fase ancora critica di emergenza sanitaria è quello che avevamo chiesto». Inoltre Miani ribadisce la richiesta formulata sempre a Ruffini di fare chiarezza sulle polizze assicurative per visti di conformità relativi al superbonus del 110% e di emanare, al più presto, istruzioni di prassi a riguardo per «prevenire incertezze interpretative».

Intanto l’Inps ha emesso un comunicato relativo all’invio di comunicazioni di rettifica delle certificazioni uniche (Cu) 2020 definendole in linea con quelle degli anni precedenti. In particolare, l’istituto previdenziale sottolinea di aver rilasciato nei termini previsti 19,6 milioni di «Cu». Circa il 3% (620mila) - riporta sempre l’Inps - è stato corretto per effetto di cause diverse sopravvenute successivamente al rilascio della certificazione originaria. A novembre l’istituto precisa di aver recapitato a circa 128mila beneficiari che non hanno prelevato telematicamente o tramite intermediari la rettifica della «Cu» la «consueta comunicazione di variazione per consentire il corretto adempimento di eventuali ulteriori obblighi dichiarativi». E l’istituto rassicura che non «sussiste alcuna campagna massiva di rettifica delle certificazioni fiscali rilasciate».

Naturalmente chi ha ricevuto le comunicazioni dovrà valutare come modificare la dichiarazione se non l’ha ancora fatto, considerando però che i termini ordinari sono scaduti il 10 dicembre dopo la proroga del Dl 157/2020 e quindi ora si può procedere con il ravvedimento.

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