Adempimenti

FISCO E AGRICOLTURA/Cessione di ecobonus e sismabonus con più vantaggi

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di Gian Paolo Tosoni

Gli agricoltori hanno più interesse di altre categorie di contribuenti nel chiedere lo sconto prezzo in fattura in presenza di spese relative al risparmio energetico oppure il sisma bonus.
Infatti l’articolo 10 del Dl 34/2019 (decreto Crescita), dispone che in presenza di interventi di riqualificazione energetica oppure sull’involucro dell’edificio esistente o ancora per la sostituzione di infissi e interventi similari sui quali scatta il diritto alla detrazione del 50% o 65%, prevista anche per le imprese, il committente può chiedere lo sconto prezzo in misura corrispondente alla percentuale di detrazione. Ovviamente il fornitore deve accettare.
Il vantaggio è importante in quanto, ad esempio, per la fornitura di infissi dell’importo di 20.000 più Iva 4.400 lo sconto indicato in fattura ammonta a 12.200 euro.
In alternativa allo sconto prezzo o alla cessione del credito di cui si dirà, il committente potrebbe detrarre il medesimo importo in dieci anni. Il vantaggio è particolarmente importante per i contribuenti cosiddetti “incapienti”. Come per le imprese agricole che dichiarano un reddito fondiario generalmente non elevato, ovvero non lo dichiarano proprio se sono coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali iscritti all’Inps. Infatti la detrazione che in presenza di risparmio energetico sarebbe recuperabile in dieci anni, il contribuente ne può usufruire se ha Irpef a debito, ma non in caso contrario ed è probabile che gli agricoltori siano in queste condizioni.
Vi è una alternativa allo sconto fattura che è la cessione del credito. Infatti lo sconto fattura legittima il prestatore ad aumentare il prezzo in quanto deve compensare gli oneri finanziari derivanti dal recupero dello sconto fattura in cinque anni. Invece la cessione del credito può essere fatta a un prezzo inferiore e quindi il committente/cedente recupera un minor importo senza subire però l’aumento del prezzo. Riprendendo l’esempio dello sconto fattura di 12.200 euro il committente rischia un legittimo aumento del costo, mentre la cessione del credito magari a 10.000 euro, il committente li incassa immediatamente in luogo di un recupero in dieci anni.
La cessione del credito ha anche il vantaggio che può essere fatta nei confronti di altri soggetti e cioè ai fornitori di beni e servizi necessari alla realizzazione degli interventi. Quindi la cessione del credito può essere eseguita non necessariamente a favore del fornitore, ma anche di altri fornitori che sono intervenuti nell’opera.
Oltre agli interventi in materia di risparmio energetico l’agevolazione dello sconto prezzo si applica anche per gli interventi antisismici. Si può trattare di interventi antisismici in genere, di quelli effettuati in zone ad alta pericolosità da cui deriva una riduzione del rischio sismico di una classe inferiore, con detrazione pari al 70%, ovvero con miglioramento di due classi con detrazione del 80%. La detrazione spetta sul limite massimo di spesa pari a 96mila euro e si recupera in cinque anni. In questo caso il committente può chiedere soltanto lo sconto fattura mentre la cessione del credito è prevista soltanto per il prestatore che la può fare a favore dei propri fornitori.
La detrazione compete a tutti i contribuenti siano essi privati o imprese e per entrambi gli interventi sia di riqualificazione energetica che sisma bonus.
Le imprese agricole spesso agiscono come società semplici e quindi lo sconto fattura lo deve chiedere la società. In questo modo il vantaggio è già conseguito; allo stesso modo la società semplice può procedere con la cessione del credito. Invece se la società trattiene la detrazione e quindi la trasferisce ai soci, questi ultimi non possono fare la cessione dal credito ma soltanto il recupero in proprio.

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