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Frode Iva del dipendente, risponde il datore se non prova l’avvenuto controllo

Causa C-442/22 del 30 gennaio 2024: il datore deve aver dato prova di aver agito con la diligenza ragionevolmente dovuta nel controllare le condotte del dipendente

Scoperto dalla Guardia di Finanza un presunto sistema di frode sull'Iva che sarebbe stato messo in atto da una società dell'hinterland di Firenze attiva nel settore del trasporto merci su gomma. A seguito delle indagini il gip di Firenze, su richiesta della procura, ha disposto un sequestro preventivo di beni per un valore di 14 milioni di euro, pari al valore dell'Iva non pagata, nei confronti di due società e di due persone fisiche, ritenute responsabili di un giro di fatture false per 75 milioni di euro, 15 gennaio 2021. ANSA/ GUARDIA DI FINANZA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

di Giorgio Emanuele Degani

Qualora il dipendente di un soggetto all’Iva abbia commesso delle frodi Iva usando l’identità del suo datore di lavoro quale soggetto passivo, ad insaputa di quest’ultimo e senza il suo consenso, tale dipendente è debitore dell’importo in esse indicato. Ciò, a condizione che il datore di lavoro, soggetto passivo dell’Iva, abbia dato prova di aver agito con la diligenza ragionevolmente dovuta nel controllare le condotte del dipendente.

In assenza di una tale prova, il datore di lavoro deve essere considerato...