Diritto

Green pass al lavoro, verifiche in anticipo

Per esigenze di programmazione del lavoro i datori di lavoro possono chiedere prima la verifica dei pass

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di Marzio Bartoloni

I datori di lavoro pubblici e privati potranno verificare il possesso del green pass da parte dei lavoratori anche in anticipo e prima dell’ingresso in ufficio o in azienda per garantire la «programmazione del lavoro». È l’ultima novità in arrivo prima che scatti l’obbligo di certificato verde che dal 15 ottobre dovrà essere esibito per entrare in tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati. La mancata comunicazione al datore di lavoro anche in anticipo del possesso del pass farà scattare subito la sospensione dello stipendio.

A prevederlo è uno degli 11 articoli contenuto nel decreto sulle «capienze» varato ieri dal Governo che di fatto segna un ritorno alla quasi normalità dall’11 ottobre anche per il settore degli spettacoli e dello sport. Il decreto infatti amplia anche oltre le indicazioni che erano arrivare dal Comitato tecnico scientifico le capienze di teatri e cinema che al chiuso potranno tornare a vendere il 100% dei biglietti agli spettatori muniti di green pass e mascherine come ha chiesto fino all’ultimo il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini per il quale «finalmente tutta la cultura ricomincia a vivere». Le capienze al massimo per il mondo dello spettacolo saranno possibili solo in zona bianca, quindi praticamente in tutta Italia visto che da domani anche la Sicilia tornerà «bianca». In zona gialla invece le capienze torneranno a scendere al 50 per cento.

Si risolve anche il braccio di ferro sulle discoteche dopo il pressing della Lega e di tutto il centrodestra: le sale da ballo potranno riaprire solo in zona bianca e potranno ospitare il 50% degli avventori al chiuso - non più il 35% come suggerito dal Cts - e il 75% all’aperto. Nel calcolo delle percentuali non rientra il personale. Anche qui il decreto prevede obbligo di green pass e mascherina che però potrà essere sfilata mentre si balla. Tornano a riempirsi anche gli stadi sia per lo sport che per i concerti dal vivo: tifosi e spettatori con green pass potranno occupare il 75% dei posti negli impianti all’aperto e il 60% nei palazzetti al chiuso sempre in zona bianca. Perché in zona gialla le percentuali scenderanno rispettivamente al 50% e al 35 per cento. Infine per i musei aperti senza limitazioni di capienza viene eliminata la distanza interpersonale di un metro.

In caso di violazione delle regole su capienza e green pass nei settori di spettacoli, eventi sportivi e discoteche, la chiusura da uno a dieci giorni si applica dalla seconda violazione.

Fin qui le misure sulle capienze di spettacolo e sport perché come detto nel decreto entra anche una nuova misura per gestire il ritorno nei luoghi di lavoro con il green pass. La nuova norma contenuta nell’articolo 3 prevede difatti che «in caso di richiesta da parte del datore di lavoro, derivante da specifiche esigenze organizzative volte a garantire l’efficace programmazione del lavoro, i lavoratori sono tenuti a rendere le comunicazioni» relative al green pass «con un preavviso necessario a soddisfare le predette esigenze organizzative». Insomma i datori di lavoro potranno chiedere se necessario per l’organizzazione del lavoro il possesso del certificato verde (le linee guida varate sempre ieri in Stato regioni per la Pa prevedono in particolare un possibile preavviso di 48 ore).

La misura dovrebbe rendere più facile il ritorno in presenza di un numero più ampio di lavoratori con controlli anche anticipati dei green pass da parte dei datori di lavoro. E con lo stop allo stipendio che potrà dunque scattare subito dalla mancata comunicazione del possesso del certificato perché il datore di lavoro lo potrà considerare immediatamente assente ingiustificato.

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