Professione

Fondo perduto/1 - Commercialisti all’attacco: ricorso al Tar contro l’esclusione

L’iniziativa è dei sindacati Adc, Aidc, Anc, Unagraco e Ungdcec, ed è appoggiata dal Consiglio nazionale. Si sollevano dubbi di legittimità costituzionale

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di Federica Micardi

I professionisti ordinistici non hanno mandato giù l’esclusione dal contributo a fondo perduto, che risparmia solo le poche Stp perché producono reddito d’impresa. I sindacati dei commercialisti hanno voluto dare seguito a questo malcontento e ieri hanno proposto ricorso al Tar del Lazio.

Le motivazioni addotte dalla politica, in particolare dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, non hanno convinto. Gualtieri, nel corso di una trasmissione televisiva, a domanda diretta sulla loro esclusione ha risposto che i professionisti sono “persone” mentre questo contributo è pensato per le imprese. Una risposta che ignora la posizione assunta, in merito, dall'Unione europea, che già nel 2003 (allegato 1 alla raccomandazione europea del 6.5.2003) ha chiarito che anche i professionisti rientrano nel concetto di impresa europeo, e per questo hanno diritto ai contributi europei erogati alle imprese; interpretazione confermata da molte pronunce della Corte di giustizia Ue.

È più credibile un’altra spiegazione, che adduce l’esclusione a un costo troppo elevato. Con questa motivazione, in effetti, sono stati bocciati gli emendamenti al decreto rilancio che miravano a riconoscere anche ai professionisti iscritti alle Casse l’accesso a questo beneficio.

Ora la parola passa alla giustizia amministrativa. Ieri le sigle sindacali dei commercialisti Adc, Aidc, Anc, Unagraco e Ungdcec, con il concreto sostegno del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, hanno presentato ricorso sollevando, di fronte al tribunale amministrativo, il dubbio di legittimità costituzionale. Il ricorso chiede l’annullamento – previa concessione di idonea misura cautelare - di tutti i provvedimenti sul fondo perduto: l’articolo 25 del Dl 34/2020, le circolari 15/E e 22/E e il provvedimento 230439 del 10 giugno 2020 dell’agenzia delle Entrate che definisce la procedura telematica da seguire per presentare l'istanza. Secondo il ricorso, presentato attraverso lo Studio Clarizia, l’esclusione delle professioni ordinistiche contrasta con il diritto comunitario, è anticostituzionale e anticoncorrenziale (le Stp, che svolgono la medesima attività degli studi e degli studi associati, hanno diritto al fondo perduto).

Per i sindacati si tratta di un atto doveroso a tutela dei commercialisti e di tutte le professioni ordinistiche arbitrariamente estromesse dagli aiuti che lo Stato ha erogato a sostegno dell'economia nazionale creando “un'inutile tensione nel rapporto tra Governo ed una parte importante del Paese: i liberi professionisti”.

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