Professione

I commercialisti: più tempo per pagare gli Isa

di Federica Micardi

Isa 2018 “sperimentali” sul fronte dei controlli e versamento con lo 0,40% entro il 30 novembre tra le proposte fatte ieri dal Consiglio nazionale dei commercialisti al ministero dell’Economia.

Gli indici sintetici di affidabilità fiscale sono stati il tema principale dell’incontro che si è svolto ieri alMef tra il presidente della categoria Massimo Miani e il viceministro all’Economia Antonio Misiani. All’incontro erano presenti anche il consigliere nazionale delegato alla fiscalità, Maurizio Postal, il sottosegretario Alessio Villarosa e rappresentanti dell’agenzia delle Entrate.

Le soluzioni della categoria per cercare di mettere ordine nel “caos” generato dagli Isa sono diverse. Tra gli interventi di immediata applicazione i commercialisti chiedono (al punto 1) la sperimentalità degli Isa per il 2018 ai fini della formazione delle liste selettive di controllo e che sia prorogata di un mese, cioè al 30 novembre, la possibilità di effettuare i versamenti con lo 0,40% in più: in questo modo si sarebbe allineati al termine di presentazione delle dichiarazioni.

In merito alle criticità riscontrate in alcuni indici di anomalia – un esempio per tutti la rilevanza delle imposte nell’indice relativo ai costi residuali di gestione - si chiede che queste vengano rimosse con riferimento a tutti i 175 Isa già approvati e non solo per gli 89 Isa in revisione quest’anno.

La categoria ha suggerito anche di inserire in una norma il principio che gli Isa evoluti si applichino, se più favorevoli per il contribuente, anche ai periodi d’imposta precedenti.

Secondo i commercialisti, inoltre, la Commissione di esperti prevista dalla legge (il cui parere è obbligatorio ma non vincolante) dovrebbe essere coinvolta anche nella quantificazione delle premialità, che in questa prima fase sono state definite dall’agenzia delle Entrate, senza un confronto con professionisti e imprese.

Nella relazione presentata al Mef il Consiglio nazionale ha ripercorso l’introduzione degli Isa, previsti dalla legge 96/2017 ma, di fatto, regolati con quattro decreti ministeriali, due del 2018 e due usciti nel 2019 (il 27 febbraio e il 9 agosto).

Anche gli strumenti applicativi sono stati resi disponibili con ritardo (dal 10 giugno) per poi essere aggiornati più volte, costringendo a modifiche del software che hanno ritardato i calcoli. Un problema, che, sottolinea il Consiglio nazionale, è stato sollevato anche dai Garanti del contribuente per la palese violazione dello Statuto del contribuente.

Tutta questa confusione è stata la leva che ha spinto i sindacati (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, Ungdcec, Unico) a dichiarare lo sciopero dal 30 settembre all’8 ottobre e Miani ha ribadito ieri con forza le ragioni della protesta e l’aggravarsi della situazione di estremo disagio in cui gli studi professionali si sono venuti a trovare dall’inizio di quest’anno per ragioni del tutto indipendenti dalla loro volontà.

Le proposte del Consiglio nazionale dei commercialisti sugli Isa

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