I professionisti vogliono vedere le carte
Favorevoli a semplificare ma restano perplessità sul prelievo per «sola cassa»
È una semi apertura alla proposta di riforma fiscale del direttore dell’agenzia dell’Entrate, Ernesto Maria Ruffini, rilanciata dallo stesso ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. «Se si tratta di semplificare, siamo favorevoli e pronti a dare il nostro contributo», spiega il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani. «Ma se dovesse essere solo un modo per anticipare gli incassi, il rischio sarebbe di complicare ulteriormente il contesto attuale».
L’idea di introdurre un sistema di liquidazione periodica mensile o trimestrale delle imposte sui redditi, basato sugli incassi e le spese effettivi, viene letta con perplessità dai professionisti. Perché di fatto sono diversi i punti che restano da chiarire, come ritiene lo stesso Miani: «Una proposta di questo tipo dovrebbe essere prima discussa con gli operatori del settore, i commercialisti».
Una nuova intenzione di collaborazione, dunque, dopo che Governo e Mef hanno sbarrato la strada alla richiesta di prorogare al 30 settembre gli adempimenti fiscali. Sul terreno incandescente del fisco, con uno sciopero indetto il 16 settembre per bloccare le liquidazioni periodiche Iva, ora si gioca la partita della riforma fiscale. D’altronde non più tardi di martedì scorso, nel corso dell’incontro organizzato dalle sigle sindacali dei commercialisti (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, Ungdcec ed Unico) in Senato per annunciare l’astensione dalle attività per settembre, sono stati diversi i presidenti dei sindacati a sostenere la necessità di un coinvolgimento della categoria in una revisione del sistema fiscale italiano.
Anche la presidente di Adc, Maria Pia Nucera è di questo avviso. Sottolinea che «ancora una volta i professionisti non sono stati coinvolti, siamo stanchi di recepire proposte sulla fiscalità dai giornali o dai comunicati stampa. Abbiamo congelato un Parlamento, invece poniamo l’agenzia dell’Entrate come legislatore». Tuttavia precisa che sia necessario «semplificare» il sistema attuale.