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Interventi edilizi con doppio vantaggio fiscale per le imprese

Nel documento Oic del 3 agosto 2021 il trattamento contabile dei crediti fiscali da bonus edilizi viene affrontato

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Cristina Odorizzi

La domanda

Una società prende in locazione un immobile per l’avvio dell’attività di casa vacanze. A tal fine è necessario apportare rilevanti modifiche all’appartamento. Tra i lavori di ristrutturazione ce sono alcuni che rientrano nell’ecobonus e che fanno maturare dei crediti d’imposta. Come indicato dall’Oic, i crediti d’imposta vanno considerati come contributi in c/impianti che quindi vanno a ridurre il costo di deduzione delle quote di ammortamento. Supponendo che si scelga il metodo diretto di registrazione dei contributi in c/impianti, si chiede se, in sede dichiarativa, la società può apportare una variazione in diminuzione pari alla differenza tra le quote di ammortamento calcolate sul costo del bene al lordo del contributo e le minori quote stanziate in bilancio in relazione al costo al netto del contributo stesso. In questo modo la società dedurrebbe il 100% del costo dei lavori e otterrebbe il credito d’imposta previsto dalle norme fiscali. È possibile applicare tale soluzione che è stata prospettata al punto 5 della risoluzione 241 del 19 luglio 2002 per i crediti d’imposta del mezzogiorno anche ai crediti d’imposta per le ristrutturazioni?
C. C. . Salerno

Sul tema del trattamento contabile dei crediti fiscali da bonus edilizi è necessario rifarsi al documento Oic del 3 agosto 2021, sollecitato in modo specifico dall’agenzia delle Entrate. Secondo l’Oic la detrazione fiscale è assimilabile al diritto di ricevere un pagamento da parte dello Stato essendo un diritto a pagare minori imposte. In tal senso l’Oic definisce poi la detrazione come un contributo in c/impianti, in quanto finalizzata a uno specifico investimento e commisurata al costo dello stesso...