Adempimenti

La Brexit cancella il codice GB dagli Intrastat

La decisione delle Dogane. Per gli elenchi in scadenza il 25 non si sa come comunicare le operazioni

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di Anna Abagnale e Benedetto Santacroce

Per le operazioni effettuate con operatori economici Uk a cavallo del 2021 diventa problematica la presentazione degli Intrastat per la non ultrattività dal 1° gennaio 2021 del codice Iso «GB».

Con la determinazione del 18 febbraio, protocollo 46832/RU, l’agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha modificato la tabella A dell’allegato XI della precedente determinazione protocollo numero 13799/RU, incidendo di fatto sulle istruzioni per la compilazione degli elenchi riepilogativi e cercando di “accogliere” le novità derivanti dalla Brexit.

A tal fine è stato previsto che:

1) il codice paese «GB» può essere ancora utilizzato al fine di individuare i soggetti Vies per le transazioni commerciali con periodi di riferimento antecedenti il 2021;

2) il codice paese «XI» può essere utilizzato per individuare i soggetti Vies per le cessioni e gli acquisti di beni con periodi di riferimento decorrenti dal 2021 (con esclusione dalle rilevazioni Intrastat dei servizi ricevuti/prestati da soggetti residenti in Irlanda del nord).

Al riguardo, nulla quaestio se l’operazione, ad esempio, è effettuata e registrata a gennaio 2021. Considerato che, per prassi consolidata (circolare 27 maggio 1994, numero 73/E, risposta 10.4), la presentazione degli elenchi è collegata al momento in cui la fattura è registrata (o, nel caso in cui l’annotazione non sia stata effettuata, avrebbe dovuto essere registrata), nei modelli Intra-1bis e Intra-2bis in scadenza il 25 febbraio in riferimento al mese di gennaio, il codice «GB» non sarà più disponibile essendo la Gran Bretagna ormai fuori dall’Ue, mentre dovrà essere utilizzato il codice Iso «XI» se la controparte è l’Irlanda del nord. Del resto, che quest’ultimo sia il codice identificativo da utilizzare nelle cessioni di beni verso e dall’Irlanda del nord è stato previsto dalla direttiva (Ue) 2020/1756 e confermato da un comunicato pubblicato sul sito del dipartimento delle Finanze. Il problema si pone per le operazioni con i soggetti Uk effettuate entro il 31 dicembre 2020 ma fatturate e/o registrate nel mese successivo. Si consideri, ad esempio (ma le ipotesi potrebbero essere varie) il caso di una fornitura verso un soggetto Uk con inizio del trasporto il 10 dicembre 2020 (momento di effettuazione dell’operazione). L’operatore italiano avrà tempo di emettere la fattura e di registrarla entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione, ovvero entro il 15 gennaio 2021. L’Intrastat in riferimento al mese di gennaio dovrà riportare l’operazione utilizzando il codice Iso «GB». Sennonché, essendo già stati aggiornati i database dell’Unione sulla modifica dei codici, il sistema informatico non accetta l’elenco riepilogativo contenente il codice. Da qui, il corto circuito tra le regole e la loro applicazione pratica.

Il tema non sfugge all’amministrazione finanziaria che sta lavorando, proprio in questi giorni, ad una soluzione che possa permettere di superare l’impasse.Una proposta operativa potrebbe essere quella di consentire la presentazione, sebbene tardiva, dell’Intra-1bis e Intra-2bis periodo di riferimento dicembre 2020, con esclusivo riguardo alle operazioni con gli operatori Uk e dunque identificati dal codice «GB».

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