Le bollette a 28 giorni restano per la clientela top business
Corre sul filo dello scontro governo-Parlamento la norma per bloccare le
In sostanza - secondo quanto risulta al Sole 24 Ore - l’
Secondo il governo non sarebbe possibile fare il contrario senza compromettere la flessibilità che in alcuni casi caratterizza determinate offerte e senza incorrere, evidentemente, in ricorsi delle compagnie che potrebbero risultare fondati. Sull’articolazione della tariffazione a consumo e sui riferimenti al servizio universale (che include solo la telefonia fissa) si muovono in effetti pareri giuridici di vario tipo. D’altro canto le offerte prepagate costituiscono la grande maggioranza del mercato della telefonia cellulare: secondo l’ultimo Osservatorio dell’Authority per le comunicazioni, coprono l’85,5% della clientela totale per un totale di 72,2 milioni di sim. Inevitabili i distinguo e le critiche incrociate. Le associazioni dei consumatori chiedono interventi ad ampio raggio. La pay-tv Sky, che si è aggiunta molto dopo alla pratica dei 28 giorni lanciata dalle compagnie telefoniche, potrebbe sollevare obiezioni.
Dal Parlamento intanto è già partita un’allerta preventiva. Esposito, primo firmatario della proposta presentata in commissione Bilancio al Senato, teme che l’intervento dello Sviluppo economico si riveli «una vera e propria retromarcia», di qui l’invito al ministro a «evitare la presentazione di questo emendamento che produrrebbe come unico effetto una dura battaglia parlamentare».