Lo sgravio contributivo è inapplicabile per le eccellenze: il bonus è rimasto sulla carta
Il problema che penalizza under 30 laureati con voti alti e gli under 34 che hanno un dottorato
La legge di Bilancio 2019 ha introdotto un esonero contributivo per chi avesse assunto, tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2019, “giovani eccellenze” cioè under 30 laureati con un determinato punteggio e under 34 che hanno conseguito un dottorato, in entrambi i casi tra gennaio 2018 e giugno 2019.
L’incentivo, però, è rimasto sulla carta perché non è mai stata emanata la circolare Inps contenente le modalità di fruizione, prevista dall’articolo 1, comma 714, della legge 145/2018.
Con l’articolo 1, comma 11 della legge 160/2019 (bilancio 2020), si è cercato di porre rimedio. Il comma 714 è stato abrogato (quindi la circolare Inps non è più necessaria) e il comma 715 contenente le indicazioni su come verificare i requisiti per l’accesso al bonus è stato modificato. Il nuovo testo afferma che «al fine di ottenere l’esonero...dal 1° gennaio 2020, si applicano le procedure, le modalità e i controlli...».
Il ministero del Lavoro ha fatto sapere che la modifica di fatto rende effettivo il bonus nel 2020. Tuttavia il comma 706 è rimasto invariato e quindi in base alla legge 145/2018, il diritto all’agevolazione matura per le assunzioni eventualmente effettuate l’anno scorso e da quest’anno cambiano solo le modalità di verifica.
Il problema di mancanza di coordinamento tra le due parti del testo era già stato evidenziato nelle schede di lettura della legge di bilancio elaborate dal servizio studi di Camera e Senato e più di recente dalla circolare 1/2020 della Fondazione studi dei consulenti del lavoro.
È quindi opportuno un testo ufficiale che tolga i dubbi o, ancor meglio, una modifica normativa, magari tramite il decreto milleproroghe, per evitare che l’agevolazione resti sulla carta anche quest’anno.