I temi di NT+Le massime di Cassazione

Operazioni inesistenti, accertamento con adesione e indennità di trasferta

a cura di Luca Benigni, Ferruccio Bogetti e Gianni Rota

Difetto di motivazione se le operazioni vengono genericamente qualificate inesistenti

Non basta motivare genericamente l'inesistenza delle operazioni effettuate per negare il diritto alla deducibilità del costo nella determinazione delle imposte personali. Ciò perché i costi oggettivamente inesistenti sono per definizione anch'essi inesistenti e come tali risultano indetraibili ai fini Iva ed indeducibili ai fini delle imposte dirette ma ciò non vale analogicamente per i costi soggettivamente inesistenti, che risultano indetraibili ai fini Iva ma deducibili ai fini delle imposte sul reddito.

● Cassazione, ordinanza 13134/2020

Motivazione apparente se il giudice non fa comprendere le sue ragioni

Il giudice tributario non può affermare che gli elementi offerti in giudizio dal contribuente, per superare la presunzione di determinazione del reddito sintetico, non realizzano la prova contraria, senza meglio esplicitare le ragioni che determinano il suo convincimento. In tal caso, infatti, la sentenza risulterebbe affetta da motivazione apparente, perché non risultano essere percepibili e comprensibili chiaramente le ragioni della sua decisione.

● Cassazione, ordinanza 13394/2020

Cedibile a terzi il credito Ires maturato durante la procedura fallimentare

Non si applica il secondo comma dell'articolo 56 della Legge Fallimentare al cessionario di un credito Ires, formatosi in capo al fallimento durante la procedura concorsuale, il quale richieda poi, in luogo della curatela, il rimborso all’Erario. Ciò perché tale norma vieta la compensazione per evitare che il cessionario, essendo al tempo stesso anche debitore della procedura, possa regolare il proprio debito attraverso l’acquisto di un credito a prezzo vile. Essa si applica, però, soltanto con riferimento ai crediti di terzi vantati nei confronti del fallimento, ma non ai debiti dell’Erario nei confronti del fallimento per le maggiori imposte versate dal fallito.

● Cassazione, sentenza 13468/2020

L’accertamento con adesione congela la pretesa tributaria ma anche i rimborsi

In materia di imposte sui redditi il perfezionamento dell’accertamento con adesione preclude qualsiasi forma di impugnazione e dunque anche la proposizione di eventuali istanze di rimborso per le maggiori imposte versate. Questo in quanto esse costituirebbero una surrettizia forma di impugnazione dell’accertamento in adesione, che invece, in conformità alla ratio legis, deve intendersi intangibile.

● Cassazione, ordinanza 13478/2020

La frode nel piano concordatario mina la prededucibilità del credito del professionista

Occorre che venga inequivocabilmente accertata la “partecipatio fraudis” del professionista che ha redatto il piano concordatario, affinché il mancato versamento della somma necessaria alle spese di procedura possa essere equiparato al compimento di atti in frode dell'imprenditore. Ne consegue la revoca dell’ammissione al concordato preventivo e il travolgimento della prededucibilità del credito del professionista che ha redatto il piano concordatario. Ciò perché o la funzionalità ex ante delle prestazioni rese dal professionista al debitore non può essere inficiata da successivi inadempimenti di quest’ultimo, anche se possono condurre alla revoca dell’ammissione al concordato preventivo.

● Cassazione, sentenza 13596/2020

Indennità di trasferta,non si tassa la componente risarcitoria

L’indennità di trasferta non è sempre interamente assoggettabile a tassazione ai fini Irpef in capo al lavoratore dipendente. Ciò perché essa ha sia natura risarcitoria delle maggiori spese sopportate dal lavoratore e come tale non tassabile e sia retributiva, ovvero di corrispettivo del maggior disagio sopportato nel prestare l’attività lavorativa e quindi tassabile. In tal caso al giudice di merito il compito di individuare ognuna delle due componenti.

● Cassazione, ordinanza 14047/2020