Professione

Revisori, nei nuovi compensi salta il taglio del 10 per cento

di Anna GuiducciPatrizia Ruffini

Dal 1° gennaio i compensi dell’organo di revisione non sono più soggetti al taglio del 10 per cento. Non è stata infatti inserita nella manovra di bilancio 2018 la proroga della stretta ai «costi della politica» avviata con l’articolo 6, comma 3 del Dl 78/2010, che stabiliva, con decorrenza 1° gennaio 2011, la riduzione automatica del 10%, rispetto agli importi risultanti al 30 aprile 2010, delle indennità, compensi, gettoni, retribuzioni o altre utilità comunque denominate, corrisposti dalle pubbliche amministrazioni ai componenti di organi di indirizzo, direzione e controllo, consigli di amministrazione e organi collegiali comunque denominati e ai titolari di incarichi di qualsiasi tipo. Il termine, inizialmente fissato a fine 2013, è stato prorogato più volte in sintonia con una serie di norme finalizzate al rispetto degli obiettivi di contenimento della spesa pubblica. Da ultimo, l’articolo 13, comma 1, del Dl 244/2016 aveva disposto l’efficacia del taglio fino al 31 dicembre 2017.

L’applicazione di queste regole negli enti locali non sempre è stata univocamente riconosciuta. A chiarire la portata dell’articolo 6 è intervenuta la sezione Autonomie della Corte dei Conti che, con deliberazione 29/2015, ha richiamato i contenuti della sentenza 139/2012 con cui la Corte Costituzionale, nell’esaminare le questioni di legittimità sollevate da alcune regioni sull’intero impianto dell’articolo 6, afferma che il legislatore statale può, con una disciplina di principio, «imporre agli enti autonomi, per ragioni di coordinamento finanziario connesse a obiettivi nazionali, condizionati anche dagli obblighi comunitari, vincoli alle politiche di bilancio, anche se questi si traducono, inevitabilmente, in limitazioni indirette all’autonomia di spesa degli enti». Secondo la Corte, la norma in esame non può che riferirsi a tutte le possibili forme di compenso corrisposte dalle amministrazioni ai componenti di organi collegiali ed ai titolari di incarichi di qualsiasi tipo.

La mancata riproposizione dal 2018 di un’ulteriore proroga a queste norme di contenimento lascerebbe intendere il venir meno dei vincoli pubblicistici, e dunque del taglio del 10% anche sui compensi dei revisori dei conti degli enti locali. Resta inteso che i compensi deliberati dal Consiglio dell’ente locale fino al 31 dicembre 2017 sono assoggettati alle vecchie disposizioni, mentre i nuovi compensi non devono tener conto del taglio.

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