Contabilità

Sabatini-bis, prestiti più facili

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di Gina Leo e Amedeo Sacrestano


Il cammino della "sussidiarietà" tra soggetti con natura privatistica ed enti pubblici si arricchisce di un nuovo tassello. A introdurlo è il decreto sulla competitività (Dl 91/2014) che, nella corsa verso la sua versione finale, propone importanti modifiche alle procedure di gestione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (disciplinato all'articolo 2, comma 100, lettera a) della legge 662/96) sebbene - almeno per il momento - solo nell'ambito dell'abbinata con l'intervento della Sabatini bis (articolo 2 del Dl 69/03).
Con un emendamento all'articolo 18 del Dl competitività, viene a esso aggiunto il comma 9-bis, con il quale si stabilisce che saranno le singole banche (a cui la Pmi si può rivolgere per chiedere un prestito abbinato alla Sabatini) a verificare se il richiedente possiede il corretto "merito creditizio" per godere della garanzia dello Stato (che, lo si ricorda, può arrivare sino all'80% dell'importo finanziato). In altri termini, non sarà più un soggetto terzo (oggi è un raggruppamento temporaneo d'imprese tra Mediocredito Centrale, Artigiancassa, MPS capital services banca per le imprese, Mediocredito italiano e l'Istituto centrale delle banche popolari italiane) a valutare se chi richiede il prestito può anche ottenere la garanzia statale ma sarà la stessa banca erogatrice a farlo (su delega dello Stato). Ovviamente, per consentire questo "travaso" di funzioni pubblicistiche ci sarà bisogno di una regolamentazione ad hoc (che, infatti, viene richiesta al Mise) ma, con questa semplificazione, i soggetti che intervengono nella gestione di un credito agevolato si riducono, con conseguente (si spera) efficienza nel procedimento. Per adesso, l'innovazione si applicherà solo all'abbinata "Garanzia/Incentivo Sabatini" ma, c'è da pensare, questa procedura derogatoria costituirà una sorta di "sperimentazione" per tutti gli altri interventi del Fondo di Garanzia (operazioni d'anticipazione crediti nei confronti della Pa, finanziamenti concessi alle start up innovative, incubatori certificati o imprese femminili).
La Sabatini ha visto l'apertura dello sportello lo scorso 31 marzo, rilevando una partecipazione massiccia delle imprese che, con oltre 4mila domande, hanno prenotato fondi per 1,3 miliardi di euro (contro una dotazione complessiva di 2,5 miliari stanziata presso Cassa depositi e prestiti). I finanziamenti (d'importo non inferiore a 20.000 euro e non superiore a 20 milioni di euro) sono destinati all'acquisto di macchinari e beni strumentali all'attività produttiva dei soggetti beneficiari.
A fronte dei prestiti ottenuti dal sistema bancario e dagli intermediari finanziari convenzionati, le imprese istruite positivamente possono contare su un contributo in conto interessi pari all'ammontare complessivo degli interessi calcolati in via convenzionale su un finanziamento al tasso d'interesse del 2,75% della durata di cinque anni e d'importo equivalente al prestito concesso.
La Sabatini rafforza la sua efficacia proprio con la possibilità di accesso, in via prioritaria e con modalità semplificata, al Fondo di garanzia per le Pmi che, con la modifica del Dl crescita, diventa ancora più agevole.
Infine, le risorse stanziate per la concessione dei contributi in conto interessi (pari a complessivi 191,5 milioni di euro), al fine della "semplificazione contabile" delle procedure di concessione, saranno versate in una contabilità speciale del Fondo per la crescita sostenibile, cui confluiranno anche eventuali ulteriori somme stanziate appositamente per la Sabatini.

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