Sempre più imprese si affidano all’arbitrato per risolvere le controversie
L’impulso della riforma Cartabia e il lavorio delle istituzioni arbitrali
L’arbitrato è diventato da tempo uno degli strumenti preferiti dalle imprese per la risoluzione delle controversie nelle relazioni commerciali internazionali. Consente alle parti contraenti – specie se di paesi diversi – di risolvere le loro controversie per mezzo di arbitri indipendenti anziché dinnanzi ai tribunali ordinari. Le decisioni degli arbitri (lodi) producono gli stessi effetti giuridici di una sentenza giudiziale e possono essere eseguite coattivamente in Paesi diversi da quello nel quale l’arbitrato si svolge. Inoltre – a differenza di quanto avviene nei procedimenti giudiziari – l’arbitrato consente molto spesso alle parti di mantenere le loro controversie riservate.
In Italia l’arbitrato è in crescita, anche grazie alla riforma Cartabia del 2022 che è intervenuta in maniera significativa sulle disposizioni che ne regolano il funzionamento e all’incessante lavoro di aggiornamento dei regolamenti applicati dalle istituzioni arbitrali (il 1° marzo 2023 è, ad esempio, entrato in vigore il nuovo Regolamento arbitrale della Camera arbitrale di Milano). Secondo le ultime statistiche disponibili, nel 2023 la Camera arbitrale di Milano ha registrato un aumento del 5% di cause arbitrali rispetto all’anno precedente, con un valore medio delle controversie (circa due milioni di euro) quasi doppio rispetto al passato.
Le imprese italiane sono inoltre tra i maggiori utilizzatori dell’arbitrato internazionale. Secondo i dati della Camera di commercio internazionale di Parigi, imprese e privati italiani si collocano infatti al terzo posto tra gli utenti europei per numero di arbitrati e al settimo a livello globale.
Nel corso dei prossimi mesi, l’arbitrato internazionale sarà interessato da alcuni dei principali fattori che stanno già influenzando significativamente l’economia mondiale.
In primo luogo, l’intelligenza artificiale. I progressi dell’IA nel 2024 ne hanno ampliato significativamente l’utilizzo nell’arbitrato. I sistemi di IA possono supportare gli arbitri nella gestione e organizzazione del procedimento, nonché gli avvocati delle parti nell’esame dell’ingente volume di prove documentali (che possono arrivare a centinaia di migliaia di pagine), riducendone tempi e costi e aumentando complessivamente l’efficienza. Tuttavia, le crescenti preoccupazioni per la sicurezza e la privacy dei dati hanno portato gli operatori del settore a richiederne una maggiore regolamentazione, al fine di garantire la riservatezza delle informazioni contenute in documenti riservati o commercialmente sensibili.
Istituzioni arbitrali come il Silicon Valley arbitration and mediation center e la Camera di commercio di Stoccolma hanno già emanato linee guida in tal senso. Anche la Camera di commercio internazionale di Parigi ha istituito una task force con il medesimo scopo. Non esiste ancora, tuttavia, un approccio uniforme a cui invece ci si potrebbe auspicabilmente avvicinare già nel corso del 2025, con l’adozione di simili linee guida da parte delle altre principali istituzioni arbitrali.
In secondo luogo, i significativi cambiamenti geopolitici in atto. Tanto la guerra commerciale in atto tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner economici quanto le incertezze circa le modalità e le tempistiche della fine del conflitto in Ucraina, nonché la ripresa degli investimenti esteri cinesi nei mercati emergenti, potrebbero a cascata far sorgere numerose controversie tra imprese e tra investitori e Stati.
Infine, è ragionevole ritenere che un crescente numero di procedimenti arbitrali possano sorgere dalla sempre più corposa e penetrante normativa Esg (Environmental, social, and governance), tra cui la recente direttiva europea 2024/1760 sul dovere di diligenza delle imprese. Negli anni scorsi sono già sorte diverse controversie in materia Esg, come nel caso di due parchi eolici nella Norvegia occidentale, cancellati a causa del loro impatto sugli allevamenti di renne o quello di diverse concessioni minerarie in Messico, revocate a causa dell’opposizione delle popolazioni indigene locali. È prevedibile che le controversie in materia Esg saranno centrali nei prossimi anni.
Gli autori sono, rispettivamente, partner e senior associate dello studio legale Freshfields