Sostegni ter in «Gazzetta»: sulla cessione dei tax credit il regime transitorio resta al 7 febbraio
Nella versione finale il Dl 4/2022 non cambia rotta sullo stop ai passaggi a catena dei bonus fiscali
Dopo più di una settimana di confronti tecnici arriva la firma del Capo dello Stato e il via libera al nuovo decreto sostegni. E nella versione finale il Dl 4/2022 pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» del 27 gennaio non cambia rotta sulle cessioni dei crediti d’imposta e dello sconto in fattura per lavori di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza degli edifici, nonché sulla cessione dei bonus nati in era Covid come il tax credit affitti, quello per la sanificazione dei luoghi di lavoro e quello per gli acquisti dei dispositivi Dpi.
La nuova stretta sulle vendite successive di questi bonus, nata per contrastare frodi carosello e operazioni di riciclaggio, ma che rischia di bloccare l’intera filiera e di paralizzare così il mercato, avrà un periodo transitorio ormai limitato di soli 11 giorni. Rispetto alle attese e alle richieste avanzate dagli intermediari finanziari negli ultimi giorni, la data per le cessioni dei crediti non perfezionati prima dell’entrata in vigore del nuovo decreto legge, resta ancorata al 7 febbraio prossimo e non dal 27 febbraio come richiesto.
Sul tavolo del confronto tecnico è rimasta fino all’ultimo giorno anche la norma sui prezzari, voluta dal ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, per far fronte al rincaro dei materiali da costruzione negli appalti. Tra le novità principali la previsione di introdurre linee guida nella determinazione di nuovi prezzari, adottate, almeno rispetto al passato, direttamente con un decreto delle Infrastrutture. Ma non è tutto. Altro aspetto assai delicato sarebbe quello di consentire, con la nuova norma in arrivo, la possibilità per le stazioni appaltanti di introdurre elementi di flessibilità, fondata sulle rilevazioni recepite nel decreto del Mims, rispetto ai prezzari nella determinazione della base d’asta.
Nonostante le polemiche e le proteste delle imprese produttrici di energia rinnovabile la tanto discussa norma sugli extraprofitti non ha subito alcuna modifica rispettoa alla bozza entrata in Cdm.
Il decreto cambia, poi, anche il fascicolo sanitario. In particolare le novità principali riguardano: la governance della sanità digitale, nel cui ambito si attribuiscono all'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) poteri e funzioni affinché assicuri il potenziamento della digitalizzazione dei servizi e dei processi della sanità; l’istituzione di una data repository, denominato Ecosistema dati sanitari (Eds); l’introduzione di linee guida quale strumento più agile per garantire l'interoperabilità Fse; l’estensione al Ministero della salute del trattamento dati per finalità di prevenzione e profilassi internazionale; l’introduzione di un meccanismo che, nell'ambito del necessario coordinamento informatico, garantisce che le regioni adeguino i propri Fse alle linee guida per l’interoperabilità dei Fse, anche prevedendo la possibilità di esercizio del potere sostitutivo e della piattaforma nazionale.