I temi di NT+Le parole del non profit

Modello Eas al passo d’addio: le informazioni passeranno dal Registro unico

Più tempo per la trasmissione del modello: l’invio è posticipato al 30 giugno così come per gli Intra 12

Arriva la proroga del modello Eas per gli enti non profit, molti dei quali devono fare i conti con questo adempimento per l’ultimo anno (si veda quanto anticipato dall’articolo «Differiti al 30 giugno anche i modelli Eas e Intra 12» di Giuseppe Morina e Tonino Morina). Con il Registro unico del Terzo settore, infatti, gli enti che si iscriveranno saranno esonerati dall’obbligo di comunicazione e tutte le informazioni verranno veicolate attraverso tale registro.

La funzione
L’adempimento riveste grande importanza per molti enti associativi non solo in ottica di trasparenza ma anche ai fini fiscali, in quanto dal suo regolare espletamento dipende la possibilità di beneficiare della non imponibilità di quote, contributi associativi e di alcuni corrispettivi percepiti per determinate attività (articolo 30 del Dl 185/2008 convertito dalla legge 2/2009). È il caso, ad esempio, delle associazioni di promozione sociale e degli altri enti che applicano l’articolo 148, comma 3, del Tuir, per i quali è prevista la decommercializzazione delle attività svolte nei confronti degli associati verso corrispettivi specifici, ma solo laddove risultino integrate specifiche condizioni, quali la regolare comunicazione Eas appunto. Di regola, il modello è trasmesso in via telematica all’Amministrazione finanziaria entro 60 giorni dalla data di costituzione o entro il 31 marzo dell’anno successivo in caso di variazioni dei dati già comunicati. Ma, come precisato dalle Entrate (circolare 11/E/2020), per semplificare la gestione degli enti in questa fase di emergenza, gli invii del modello in scadenza nel periodo compreso fra l’8 marzo e il 31 maggio 2020 potranno essere effettuati entro il prossimo 30 giugno, senza applicazione di sanzioni (ai sensi dell’articolo 62 del Dl 18/2020).

Il modello Intra 12
La medesima sospensione riguarda la presentazione del modello Intra 12, ossia la dichiarazione mensile cui sono tenuti molti enti non profit che fanno acquisti intracomunitari di beni/servizi. Si tratta di una comunicazione sempre telematica, da effettuare entro la fine di ciascun mese e contenente: l’ammontare degli acquisti intracomunitari ricevuti nel secondo mese precedente; l’ammontare dell’Iva dovuta; e gli estremi del relativo versamento. L’obbligo è previsto sia per gli enti che non sono soggetti passivi Iva, che abbiano effettuato acquisti oltre il limite di 10mila euro o che abbiano optato per l’applicazione dell’imposta in Italia su tali acquisti; sia per enti, associazioni e organizzazioni soggetti passivi d’imposta, limitatamente agli acquisti legati all’attività istituzionale. È il caso, ad esempio, di un’associazione che acquisti apparecchiature mediche dalla Francia da devolvere all’ospedale del Comune in cui opera, nell’ambito dell’attività erogativa svolta; o ancora di un’organizzazione culturale che abbia chiesto la consulenza di un esperto tedesco per l’organizzazione di una mostra di beneficenza.
In più, l’adempimento deve essere osservato anche dagli enti non commerciali che risultano debitori di imposta in applicazione del meccanismo del reverse charge, per gli acquisti di beni e servizi da soggetti non residenti.

In tutte queste ipotesi, i modelli Intra che avrebbero dovuto essere inviati nei mesi da marzo a maggio potranno essere trasmessi entro il prossimo 30 giugno, anche in questo caso senza sanzioni.

Le proroghe in questione sono solo alcune delle misure individuate dal governo per assistere gli enti in questo periodo, alle quali si aggiungono gli altri incentivi introdotti dai decreti Cura Italia e liquidità (rispettivamente i decreti legge 18 e 23 del 2020), che probabilmente saranno incrementati con il prossimo decreto legge in arrivo.