Imposte

Irpef giù tagliando gli sconti fiscali e sanzioni light sui piccoli errori

Negli emendamenti Mef confermati scivolo biennale sulla Flat Tax, detrazioni trasformate in accrediti diretti e clausola anti-aumenti. Prevista una doppia aliquota per gli impieghi di capitale

di Marco Mobili e Gianni Trovati

Le risorse recuperate dalla (eventuale) revisione delle spese fiscali dovranno essere utilizzate per tagliare l’Irpef, a partire da quella che pesa sui redditi medio-bassi. E la revisione delle sanzioni dovrà rimodulare le penalità per renderle più proporzionali «alla gravità delle violazioni commesse», riservando un trattamento più leggero soprattutto ai casi di violazioni formali.

Le due novità entrano nel testo degli emendamenti alla delega fiscale riformulati dal Mef insieme a una ricca serie di conferme delle anticipazioni della vigilia.

Nel testo rielaborato a Via XX Settembre entra lo scivolo biennale della Flat Tax per chi supera il limite annuale dei 65mila euro di ricavi e compensi. E prova a farsi largo anche la mensilizzazione dei versamenti per i soggetti Isa, in formula vaga per non affrontare subito il nodo degli effetti di cassa che arriverebbero con la prima applicazione. Lo stop graduale dell’Irap dovrà partire da società di persone, studi associati e società tra professionisti. Cresce poi la spinta alla lotta all’evasione e all’elusione.

Riparte da qui l’esame della commissione Finanze della Camera sulla riforma del fisco. Il nuovo testo prova ad andare incontro alle richieste arrivate sia dal centro-destra, come le bandiere leghiste su Flat Tax e mensilizzazione rivendicate dall’ex sottosegretario al Mef Massimo Bitonci, sia dal centro-sinistra e dai Cinque Stelle, fautori in particolare del cashback fiscale che trasformerà alcune detrazioni in accrediti diretti sui conti correnti. Ma non è detto che questo basti ad aprire la strada a un accordo nel vertice di maggioranza di oggi (articolo a fianco).

Sulla revisione di detrazioni e deduzioni viene accolto il vincolo voluto dal Pd sulla destinazione all’Irpef, e a quella dei redditi medio-bassi in particolare, delle maggiori risorse che si riusciranno a recuperare. Perché «è giusta l’attenzione a categorie e partite Iva, ma non bisogna trascurare i 40 milioni di italiani che pagano l’Irpef», spiega dai Dem Gian Mario Fragomeli.

Sulle spese fiscali via libera del Mef anche alla proposta dei Cinque stelle sugl cashback delle detrazioni d’imposta che, se pagate con sistemi tracciabili, potranno essere rimborsate subito sui conti correnti dei contribuenti. Con priorità, come chiesto da Leu, alle detrazioni di natura socio sanitaria.

Tutti d’accordo, Mef incluso, sul rilancio della lotta all’evasione che dovrà partire dal «pieno utilizzo» dei dati dell’e-fattura e dagli scontrini telematici, ma soprattutto dall’interoperabilità delle banche dati. Su cui la delega, però, chiede un utilizzo efficiente, «anche sotto il profilo tecnologico, da parte dell’amministrazione finanziaria», compresi i dati ottenuti con lo scambio di informazioni. Si punterà al ricorso all’intelligenza artificiale per stanare gli evasori salvaguardando i dati personali.

Sciolto solo in parte, e non senza fatica, il nodo sulla mensilizzazione dei versamenti delle imposte dovute dagli autonomi e in particolare dai contribuenti Isa. Pur mantenendo l’attuale sistema di calcolo di saldi e acconti (anche previsionali) si potrà procedere a una «progressiva mensilizzazione» dei pagamenti con la cancellazione della ritenuta d’acconto. Ma il tutto senza maggiori oneri per la finanza pubblica.

Una serie di novità arrivano anche per gli enti territoriali. Le sovraimposte dovranno garantire gli stessi spazi fiscali offerti dalle addizionali di oggi, e al finanziamento dei Comuni dovranno compartecipare (senza aggravi) anche i forfetari. Si riduce invece l’ambizione del riordino Imu con il passaggio ai sindaci del gettito dai capannoni. I decreti attuativi «potranno», e non più «dovranno», prevederlo.

LE NOVITÀ DELLA RIFORMA

1 Forfettari e flat tax

Due anni di scivoloper uscire dal 15%I correttivi Mef prevedono uno scivolo biennale per gli autonomi che superano la soglia dei 65mila euro di ricavi o compensi a cui si applica la Flat Tax al 15%. In questi casi si applicherebbe un'altra aliquota piatta, superiore al 15%, entro un tetto da specificare nel Dlgs.

2) Lotta all’evasione

Più spazio ai dati dell’e-fattura. Una riformulazione chiede alla delega di puntare sul «pieno utilizzo dei dati resi disponibili dalla fatturazione elettronica e dalla trasmissione telematica dei corrispettivi». Al Mef sono già in corso i lavori per l'estensione dell'obbligo di e-fattura anche ai forfetari.

3) Soggetti Isa

Versamenti mensili e addio alla ritenuta. Il testo riformulato apre ai versamenti mensili di saldi e acconti per i lavoratori autonomi, ma con una certa cautela. Si parla di «progressiva mensilizzazione», senza specificare la decorrenza per non sciogliere ora il nodo delle ricadute di cassa (fino a 9 miliardi) in prima applicazione.

4) Tributo regionale

Stop all’Irap prima per studi associati. Il «progressivo superamento» dell'Irap avrà come priorità l'abolizione dell'imposta per studi associati, società di persone e società fra professionisti. Gli interventi sull'Irap non dovranno in ogni caso generare aumenti di addizionali per dipendenti e pensionati.

5) Sovraimposte

Agli enti territoriali stessi spazi di oggi. Corretta la svista iniziale che attribuiva alle sovraimposte locali un gettito pari a quello dell'aliquota media dell'addizionale attuale. Il nuovo sistema dovrà garantire spazi fiscali analoghi a quelli di oggi. L'attribuzione ai Comuni dell'Imu sui capannoni diventa «possibile», non obbligatoria.

6) Pressione fiscale

Clausola anti-rincari dall’attuazione. Confermata l'introduzione della clausola che impedisce ai decreti attuativi di produrre «un incremento della pressione tributaria rispetto a quella derivante» dalle regole attuali. È una clausola di principio che prova a spegnere i timori di aumenti, soprattutto sulla casa.

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