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Blockchain e internet of things, al via il fondo per imprese e centri di ricerca

di Alessandro Sacrestano

  • Quando Dalle ore 10 del 21 settembre 2022

  • Cosa scade Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale

  • Per chi Imprese di qualsiasi dimensione, e grandi imprese solo se in collaborazione con Pmi

  • Come adempiere Piattaforma telematica sul sito Infratel Italia

1In sintesi

Sono 45 i milioni di euro che dallo scorso 14 settembre, attraverso la collaudata fase del pre-caricamento, e dal 21 settembre con l’invio effettivo, saranno messi a disposizione delle società, ma anche dei centri di ricerca pubblici o privati che, a valere sul fondo Mise per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things, intendano realizzare progetti di ricerca e innovazione tecnologica legati al programma transizione 4.0.

Con decreto direttoriale del 24 giugno scorso sono stati stabiliti termini e modalità per la presentazione delle domande di agevolazione, nonché criteri per la concessione e l’erogazione. A corredo, il Mise con le Faq del 13 settembre ha fornito ulteriori chiarimenti.

La spesa minima per i progetti elegibili è di 500mila euro e non può invece superare i 2 milioni di euro.

Saranno valutate con priorità le proposte che riguardano:
• industria e manifatturiero;
• sistema educativo;
• agroalimentare;
• salute;
• ambiente ed infrastrutture;
• cultura e turismo;
• logistica e mobilità;
• sicurezza e tecnologie dell'informazione;
• aerospazio.

Le domande andranno inviate esclusivamente a mezzo della procedura telematica dal sito InfratelItalia.

I 45 milioni sono ripartiti nella misura di:
• 25 milioni di euro per progetti volti a favorire lo sviluppo dell’intelligenza artificiale;
• 10 milioni di euro per progetti volti a favorire lo sviluppo della tecnologia blockchain;
• 10 milioni di euro per progetti di sviluppo delle tecnologie internet of things (IoT).

Il 60% delle risorse è riservata ai progetti di ricerca, sviluppo e innovazione proposti da Pmi e reti di imprese.

2I soggetti ammessi

Possono fare richiesta le imprese, senza limiti di dimensione purché costituite in forma societaria e svolgano la loro attività nei settori industriali di produzione di beni e servizi, agro-industriali, artigiane, di trasporto, di servizi alle imprese che esercitano le predette attività, nonché i centri di ricerca con personalità giuridica.

A proposito delle dimensioni dei richiedenti, le grandi imprese sono finanziabili solo nell’ambito di un progetto che preveda una collaborazione effettiva con le Pmi beneficiarie.

Una Faq dello scorso 13 settembre ha chiarito che, nel caso di variazioni in itinere della dimensione d’impresa di un soggetto beneficiario successive alla presentazione della domanda di agevolazione, permarranno valide le caratteristiche possedute dallo stesso al momento della domanda medesima.

È possibile presentare progetti da realizzarsi congiuntamente fra più soggetti, fino a un numero massimo di cinque partecipanti per ciascun progetto.

In tal senso sono ammissibili le iniziative assunte da Contratti di Rete, purché dai progetti emerga una collaborazione effettiva, stabile e coerente rispetto all’articolazione e agli obiettivi del progetto.

Di tale circostanza bisognerà dare evidenza nel Contratto, che dovrà circoscrivere competenze e ruoli, nonché il soggetto capofila.

Ciascun proponente dovrà comunque sostenere almeno il 10% dei costi complessivi ammissibili.

3Cosa è finanziabile

I progetti di spesa ammissibili a contributo sono quelli che prevedono i seguenti titoli di spesa:
1) spese del personale: ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario nella misura in cui sono impiegati nel progetto;
2) costi relativi a strumentazione e attrezzature nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto. Se gli strumenti e le attrezzature non sono utilizzati per tutto il loro ciclo di vita per il progetto, sono considerati ammissibili unicamente i costi di ammortamento corrispondenti alla durata del progetto, calcolati secondo principi contabili generalmente accettati;
3) costi per la ricerca contrattuale, le conoscenze e i brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne alle normali condizioni di mercato, nonché costi per i servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini del progetto;
4) spese generali supplementari e altri costi di esercizio, compresi i costi dei materiali, delle forniture e di prodotti analoghi, direttamente imputabili al progetto.

Le spese devono essere realizzate nell’ambito di un’unità produttiva ubicata sul territorio nazionale ed essere sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione ed entro tre mesi dalla data del decreto di concessione.

I progetti di spesa dovranno avere una durata non inferiore a 24 mesi e non superiore a 30 mesi, decorrenti dalla data di avvio.

In risposta ad una specifica Faq, comunque, è stato chiarito che il Ministero, su richiesta motivata dei beneficiari, può concedere una proroga di non più di 6 mesi ai termini di ultimazione di un progetto.

Limiti di spesa agevolabileIl decreto Mise del 24 giugno 2022 sottolinea come le spese sostenute siano ammissibili entro i limiti di cui agli articoli 25 e 29 del regolamento Gber, ovvero dal regolamento de minimis, differenziati come segue a seconda della natura della spesa.

A. Attività di ricerca industriale:
a) 70% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione;
b) 60% delle spese ammissibili per le imprese di media dimensione;
c) 50% delle spese ammissibili per le imprese di grande dimensione e per gli Organismi di ricerca.
B. Attività di sviluppo sperimentale:
a) 45% per le imprese di micro e piccola dimensione;
b) 35% per le imprese di media dimensione;
c) 25% per le imprese di grande dimensione e per gli Organismi di ricerca.
Per le attività di cui sopra, entro i limiti dell'intensità massima di aiuto pari all'80% per cento dei costi ammissibili, è assegnata una maggiorazione del 15% ai richiedenti che implementino progetti che prevedono:
a) una collaborazione effettiva tra imprese di cui almeno una Pmi e purché ciascuno; dei soggetti proponenti non sostenga da solo più del 70 per cento dei costi complessivi ammissibili;
b) una collaborazione effettiva tra un'impresa e uno o più organismi di ricerca, nell'ambito della quale tali organismi sostengono almeno il 10 per cento dei costi ammissibili e hanno il diritto di pubblicare i risultati della propria ricerca.
C. Attività per l'innovazione dei processi e all'innovazione dell'organizzazione:
a) 50% dei costi ammissibili per le Pmi;
b) 15% per le imprese di grande dimensione e per gli organismi di ricerca.

Gli aiuti alle grandi imprese sono ammessi nei limiti della effettiva collaborazione con le Pmi nell’ambito delle attività finanziate e le Pmi coinvolte sostengano almeno il 30 per cento del totale dei costi ammissibili.

4Le modalità di presentazione della domanda

Le istanze vanno presentate esclusivamente in via telematica a mezzo della piattaforma presente sul sito www.infratelitalia.it.

La fase istruttoria sarà condotta sulla scorta dell’ordine cronologico giornaliero di presentazione, accumunando, quindi, tutte quelle presentate nello stesso giorno. Tuttavia, qualora le risorse non siano sufficienti a finanziare tutte le richieste elegibili, il Mise redigerà una specifica graduatoria sulla base del merito valutato.

Un provvedimento del direttore generale per gli incentivi alle imprese sancirà l’esaurimento dei fondi mentre un altro stabilirà la chiusura dello sportello per la presentazione delle domande.

Ad istruttoria conclusa, sarà possibile riformulare la graduatoria ministeriale in funzione di eventuali difformità riscontrate rispetto a quanto dichiarato dalle imprese proponenti.

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