Accertamento nullo, rimborso ritenute al dipendente, sale and lease back
Motivazione assolta nel controllo automatizzato con rinvio alle dichiarazioni del contribuente
Nell’attività di controllo automatizzato l’obbligo motivazionale dell’iscrizione a ruolo e della derivata cartella di pagamento, non deve necessariamente essere assolto con l’indicazione dei presupposti di fatto e delle ragioni giuridiche della pretesa tributaria. È vero che ruolo e derivata cartella di pagamento non sono state emesse a seguito della notifica di un precedente atto impositivo e rappresentano così il primo ed unico atto tramite il quale l’ente impositore esercita la pretesa tributaria. Dall’altra parte, però, tale attività di controllo automatizzato viene effettuata sulla base di dichiarazioni rese dal contribuente e quindi basta il mero richiamo in calce a siffatte dichiarazioni essendo lo stesso contribuente già a conoscenza delle medesime.
• Cassazione, ordinanza 10858/2021
Accertamento nullo se mancano alcune pagine o se le stesse sono di un’altra annualità
La mancanza di talune pagine e/o la loro riferibilità ad un anno d’imposta differente rispetto a quello accertato rende irrimediabilmente nullo l’atto impositivo per difetto di motivazione perché l’avviso di accertamento è un atto di natura sostanziale. Con esso l’Amministrazione porta a conoscenza del contribuente la pretesa tributaria, ne circoscrive l’entità e determina altresì il campo entro cui il contribuente potrà e dovrà esercitare la propria difesa.
• Cassazione, ordinanza 10860/2021
Senza Iva il sale and lease back perché manca il trasferimento materiale del bene
La vendita di un bene attraverso il contratto di sale and lease back non è una «cessione di bene» rilevante ai fini Iva perché tale operazione negoziale ha il fine finanziario d’aumentare la liquidità del venditore-utilizzatore. Non consegue infatti il trasferimento materiale del bene dal medesimo all’acquirente-concedente affinché il secondo possa dirsi autorizzato a disporne di fatto come se fosse il proprietario, perché esso rimane nella disponibilità del venditore che continua ad utilizzarlo ininterrottamente.
• Cassazione, sentenza 11023/2021
Anche il dipendente può richiedere il rimborso delle ritenute indebite
Il lavoratore/contribuente può sempre esercitare il diritto al rimborso delle somme indebitamente ritenute alla fonte e versate dal datore di lavoro, perché è indifferente, per il legittimo esercizio di siffatto diritto, la circostanza che la somma oggetto di richiesta di rimborso sia stata versata tramite ritenute operate dal sostituto d’imposta.
• Cassazione, ordinanza 11050/2021
Prove anti-redditometro, giudice obbligato al calcolo analitico del reddito
Ai fini della corretta quantificazione dell’obbligazione fiscale rileva l’inversione dell’onere probatorio nel contenzioso tributario instaurato contro l’accertamento sintetico basato sul redditometro se il contribuente fornisce in sede processuale prove contrarie a riprova della parziale inesistenza del maggior reddito conteggiato dall’Amministrazione. In tal caso, il giudice tributario non può limitarsi a giudizi sommari privi di riferimento alla massa documentale del fascicolo processuale contenente gli indici di spesa, ma deve eseguire un esame analitico della pretesa.