Adempimenti

Altro stop per Airbnb: ritenuta obbligatoria

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di Giuseppe Latour

Nessuna sospensione per gli obblighi di Airbnb in materia di affitti brevi. Il Consiglio di Stato, con un’ordinanza depositata ieri (n. 2587), è tornato a pronunciarsi sulla questione della ritenuta del 21% contro la quale il colosso della sharing economy è in lotta da mesi. Lasciando, per adesso, le cose invariate. Anche se, nel merito, dovrà ancora pronunciarsi il Tar.

Bisogna ricordare che la legge attualmente prevede che, quando il denaro dell’affitto breve passa attraverso un intermediario, questo deve operare, al momento del versamento del denaro al locatore, una ritenuta d’imposta. Questo obbligo comporta una serie di adempimenti, come la compilazione della certificazione unica. Airbnb, però, ha sempre rifiutato di operare questa ritenuta, non considerandosi intermediario. Ne è scaturita una battaglia che sta andando avanti da diversi mesi e che ha avuto il suo apice lo scorso ottobre, quando il Tar Lazio ha respinto (ordinanza 5442/2017) l’istanza di Airbnb di sospendere il provvedimento delle Entrate 132395/2017 del 12 luglio scorso sull’attuazione della norma sugli affitti brevi.

Airbnb non ha ottenuto la sospensione del provvedimento ma un rinvio al Tar della questione, per arrivare in tempi rapidi a un’udienza di merito. Subito dopo, però, ha ripresentato, per «mutamenti nelle circostanze», l’istanza cautelare, proponendo di nuovo la sospensione. I giudici amministrativi, però, ora osservano nella loro decisione che «le istanze di riproposizione dell’istanza cautelare» devono essere proposte «davanti al giudice competente per il merito». Quindi, in questo caso, il Tar.

Il ricorso, allora, è inammissibile. E, di conseguenza, il meccanismo della ritenuta resta pienamente attivo. Una decisione accolta con soddisfazione da Federalberghi, che adesso confida che «l’agenzia delle Entrate provveda al più presto al recupero di quanto dovuto».

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