Diritto

Attese 10.000 procedure di composizione della crisi

Arrivano le prime stime di Unioncamere. Debutto dal 15 novembre. Possibile la riduzione del 15% delle procedure concorsuali.

di Giovanni Negri

Saranno circa 10.000 all’anno, secondo le stime di Unioncamre, confortate dalle previsioni della commissione ministeriale tuttora al lavoro, le domande di accesso alla nuova procedura di composizione negoziata della crisi al debutto tra una settimana, il 15 novembre. Il tutto per assicurare una diminuzione del 10-15% del numero delle procedure concorsuali che, tra il 2019 e il 2020, sono state circa 24.000 l’anno. Del resto Unioncamere, in audizione al Senato, a settembre, aveva valutato in circa 300.000 le società con segnali di criticità.

Di certo il sistema camerale rappresenta uno snodo fondamentale (gestione della piattaforma, tenuta degli elenchi regionali degli esperti, corresponsabilità nella commissione di individuzione dell’esperto per il caso concreto) per il successo della procedura che esclude le sole società di fatto e di fatto va a sostituire, con caratteristiche del tutto diverse, quelle procedure di allerta che sono state fatte slittare sino alla fine del 2023. Simile comunque la finalità, evitare che precipitino nell’insolvenza attività imprenditoriali ancora nelle condizioni di potere essere recuperate.

Il primo passaggio che le Camere di commercio si sono trovate ad affrontare è stato la realizzazione di una piattaforma informatica su cui “viaggerà” automaticamente tutto il procedimento di composizione, insieme a un articolato percorso di formazione per oltre 150 unità di personale, destinate ad assistere le imprese, gli esperti e le commissioni regionali che li nomineranno.

Una piattaforma che, nella parte accessibile a tutti, come nella parte riservata solo a chi intende ricorrere alla procedura di composizione, indirizzerà automaticamente l’utente, guidandolo passo dopo passo nel percorso individuato dalle misure attuative messe a punto dal ministero della Giustizia con il decreto dirigenziale del 28 settembre scorso) per giungere, se ne esistono le condizioni, al miglior punto di equilibrio tra le esigenze diverse di creditori, debitore e soggetti terzi.

La piattaforma, segnala Unioncamere, è ormai pronta per l’esordio e, nei prossimi giorni, verrà “testata”, con una sperimentazione serrata che ne assicuri un corretto utilizzo da parte di tutti i soggetti interessati.

Le attese di Unioncamere per i primissimi giorni di accesso sono quelle di un numero ridotto di domande da gestire. E tuttavia questa prima fase, mette in evidenza il sistema camerale, sarà comunque cruciale, un po’ per misurare l’efficacia del rodaggio in corso, un po’ per l’effetto volano che potrà motivare imprese, professionisti e platea dei creditori, con una particolare attenzione per le banche.

L’iniziale ridotto numero di procedure da affrontare, si sottolinea, permetterà al sistema di non andare subito in difficoltà, soprattutto per il ridotto numero di esperti cui potere fare ricorso in questa prima fase. Un elemento questo di una certa preoccupazione per le Camere di commercio, almeno nel momento di prima popolazione degli elenchi regionali degli esperti che dovranno assistere le imprese nelle trattative con i creditori.

La scelta dell’esperto, ricorda Unioncamere, è, infatti, uno dei punti fondamentali per la riuscita del processo, perché fondamentale è individuare la figura più adatta e competente a gestire il caso specifico.

Detto che la formazione degli esperti non è di competenza delle Camere di commercio e che il requisito delle 55 ore di formazione da assicurare per tutti i professionisti abilitati (dottori commercialisti, avvocati e consulenti del lavoro) rende poco plausibile la disponibilità di un numero già significativo per il 15 novembre, Unioncamere ha attivato una stretta collaborazione con il mondo delle professioni, perchè siano da subito costruiti profili di esperti con elementi di chiara riconoscibilità riguardo alle esperienze svolte ed agli incarichi ricoperti, in modo da agevolare la scelta della figura più idonea ad accompagnare le imprese nel percorso di negoziazione stragiudiziale.

Cruciale, una volta superata questa prima fase interlocutoria, sarà potere contare su un bacino di 30-40.000 professionisti, tra i quali selezionare quei 10.000 dal profilo più adatto a gestire situazioni che ci attende anche di una particolare complessità.

I NUMERI IN GIOCO

Le domande previste

Secondo le prime stime di Unioncamere le domande di accesso alla nuova procedura di composizione negoziata della crisi d’impresa che partirà tra una settimana saranno circa 10.000 all’anno. Circa 300.000 le società con segnali di criticità

Il taglio delle procedure

I primi effetti si potranno verificare dopo 12-18 mesi, ma l’obiettivo che potrebbe raggiungere è quello di una riduzione anche del 15% del numero delle procedure concorsuali che tra il 2019 e il 2020 sono state 24mila l’anno

Gli esperti in campo

A regime, dopo i primi giorni in cui il numero di domande potrà essere esiguo, un numero ottimale, per assicurare possibilità adeguate di scelta, di esperti iscritti agli elenchi regionali dovrebbe attestarsi su 40.000 professionisti

Le ore di formazione

Il tema delle ore di formazione, 55 secondo le indicazioni del ministero della Giustizia, è cruciale nella fase di prima alimentazione degli elenchi regionali. Visto il poco tempo a disposizione, nelle prime settimane gli esperti disponibili potrebbero essere assai pochi

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©