Professione

Bernardo (commissione Finanze): «Meno rigidità sulla moneta elettronica»

di Marco Mobili e Giovanni Parente

«Sarà un parere ampio e complesso con più di 90 osservazioni. Il lavoro delle commissioni Finanze e Giustizia della Camera punta a rendere efficace e produttivo lo schema di decreto legislativo sull’antiriciclaggio, cercando di eliminare norme di difficile applicazione e qualche eccesso di delega nel testo del Governo». Ad anticiparlo è il presidente della commissione Finanze di Montecitorio, Maurizio Bernardo (Ap) .

C’è un punto di equilibrio tra contrasto e prevenzione del riciclaggio e aggravio degli oneri su imprese e professionisti?

«Sui servizi di pagamento, in particolare verso la Pa, cercheremo di proporre una posizione equilibrata per sottrarre agli obblighi di adeguata verifica e di identificazione della clientela tutte quelle operazioni di pagamento che, in effetti, non presentano concreti rischi di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, avendo riguardo al pagamento di tributi, beni e servizi di interesse pubblico e in generale ad attività a basso rischio».

Ma se poi nel mirino sono finiti anche i bollettini?

«Sì ,ma si tratta di attività a basso rischio. Alcune categorie di bollettini, anche non completamente premarcati, non presentano mai problemi di riciclaggio».

E sulla moneta elettronica?

«Bisogna tenere in conto gli importi, le modalità di utilizzo e gli effettivi e reali rischi di riciclaggio, riducendo, in quei casi in cui non si ravvisino particolari problemi, gli obblighi di adeguata verifica della clientela per le banche e gli istituti di moneta elettronica».

È ipotizzabile qualche esclusione sulle procedure di controllo rafforzato?

«Sì, ad esempio le società fiduciarie iscritte all’albo . Ma occorre valutare con attenzione i soggetti autorizzati che possono accedere alle sezioni del Registro delle imprese che contengono le informazioni relative ai titolari effettivi, certamente inserendovi la Direzione nazionale antimafia e l’autorità giudiziaria, ma solo in seguito a motivata richiesta e sulla base della necessità dettata da provvedimenti giudiziari in corso».

Insomma al bando le rigidità...

«Il recepimento italiano della normativa europea non va effettuato in maniera più rigorosa e più severa rispetto agli altri Paesi Ue».

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