Finanza

Cassa depositi e prestiti finanzia le azioni sul clima

Per gli obiettivi di tutela ambientale 840 milioni l’anno fino al 2026

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di Roberto Lenzi

Nasce il Fondo italiano per il clima, con 840 milioni per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026 e di 40 milioni a partire dal 2027, passibile di incremento con l’apporto finanziario di soggetti pubblici o privati, nazionali o internazionali. Finanzierà interventi, anche a fondo perduto, a favore di soggetti privati e pubblici per contribuire al raggiungimento degli obiettivi stabiliti negli accordi internazionali in materia di clima e tutela ambientale ai quali l’Italia ha aderito. Gli interventi del Fondo saranno destinati in primis ai Paesi individuati dal Comitato di aiuto allo sviluppo Ocse-Dac. Tra le attività consentite (assunzione di capitale di rischio e erogazione di finanziamenti, diretti o indiretti) rileva l’erogazione di garanzie su finanziamenti concessi da soggetti terzi autorizzati all’esercizio del credito, assistite dalla garanzia dello Stato quale garanzia di ultima istanza che opera in caso di insolvenza del Fondo. Il gestore del fondo è Cassa depositi e prestiti.

Nasce anche il Fondo per il sostegno alla transizione industriale con 150 milioni a decorrere dal 2022 per favorire l’adeguamento del sistema produttivo alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici. Possono essere concesse agevolazioni alle imprese, con particolare riguardo a quelle che operano in settori ad alta intensità energetica, per la realizzazione di investimenti per l’efficientamento energetico, per il riutilizzo per impieghi produttivi di materie prime e di materie riciclate, nonché per la cattura, il sequestro e il riutilizzo della CO2. Sarà un decreto del ministro dello Sviluppo economico, da adottarsi di concerto con il ministro dell’Economia e con il ministro per la Transizione ecologica, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, a emettere le disposizioni attuative.

Infine, il «fondo rotativo» nato per ottimizzare l’impiego delle risorse pubbliche nazionali, in linea con le best practice di altri Paesi europei. Nel quadro di tali meccanismi, le risorse pubbliche permettono di intervenire in un’ottica di addizionalità, catalizzando anche capitali privati in quei contesti in cui il mercato non indirizzerebbe le proprie risorse. I fondi saranno destinati al finanziamento di interventi a favore di soggetti privati e pubblici, volti a contribuire al raggiungimento degli obiettivi stabiliti nell’ambito degli accordi internazionali in materia di clima e tutela ambientale ai quali l’Italia ha aderito. La dotazione del fondo è incrementata di 1,5 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026.

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