Professione

Centri per l’impiego, i fondi alle Regioni

di Gianni Trovati

Arriva al traguardo la divisione fra le Regioni dei 251 milioni messi a disposizione dalla legge di Bilancio per mettere fine alla transizione degli oltre 6mila dipendenti dei Centri per l’impiego. Il finanziamento serve a collocare negli organici regionali i dipendenti dei Centri per l’impiego, provinciali fino alla riforma Delrio del 2014.

Da allora, i dipendenti sono rimasti in un limbo, sostenuto di anno in anno per il 66% dallo Stato e per l’altro terzo dalle Regioni. Il passaggio definitivo di questo personale arriverà a giugno: nel frattempo Città metropolitane e Province continueranno a gestire il personale, sulla base di convenzioni-tipo anch’esse passate ieri sui tavoli della Conferenza. Quasi 30 milioni vanno alla Campania, 26,4 alla Lombardia e 25,6 al Lazio (come anticipato sul Sole 24 Ore del 12 gennaio).

Sempre in fatto di enti di area vasta, ieri nella Conferenza Stato-Città è stato fatto un passo avanti, ma non definitivo, sull’assegnazione degli aiuti per le funzioni fondamentali arrivati sempre dall’ultima manovra. L’accordo con gli amministratori locali è arrivato per i 111 milioni distribuiti fra le Città metropolitane, mentre la pratica sui 317 milioni da destinare alle Province è stata rinviata.

In una Conferenza Unificata di febbraio sono invece attese le nuove regole sui concorsi pubblici, in attuazione della riforma Madia. Nel frattempo parte, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il concorso-pilota per 123 dirigenti di seconda fascia(45 all’agenzia delle Entrate) che selezionerà i candidati anche sulla base di elementi attitudinali e test di problem solving su casi pratici.

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