Check list in due mosse per i revisori
Il tema delle attività preliminari all’accettazione o al mantenimento dell’incarico di revisione ha assunto di recente valenza di legge per effetto dell’entrata in vigore del Dlgs 135/2016 che ha introdotto l’articolo 10-bis sulla «preparazione della revisione legale e valutazione dei rischi per l’indipendenza» nel Dlgs 39/2010.
Questa norma disciplina in modo puntuale una serie di attività che il revisore deve porre in essere prima di accettare o proseguire un incarico di revisione legale dei conti. Oggetto di tali attività preliminari è l’identificazione e la valutazione dei rischi (il cosiddetto «risk assessment») legati all’incarico, dell’esistenza di possibili azioni di mitigazione e di come queste ultime possano impattare sul processo di pianificazione della revisione.
Le fasi caratterizzanti la valutazione dei fattori di rischio inerenti l’accettazione e il mantenimento di un incarico si focalizzano, rispettivamente, sul revisore e la sua organizzazione e sul potenziale cliente.
Le risorse organizzative
Il primo passo della procedura di accettazione di un nuovo incarico di revisione è quello relativo alla valutazione delle disponibilità di risorse, di tempo e di competenze necessarie a fornire un servizio professionale adeguato alle caratteristiche e alla complessità dell’incarico. Valutazioni che presuppongono la conoscenza dei rischi collegati al cliente, all’attività che svolge, al contesto in cui opera, alle prassi contabili del settore, ai principi contabili significativi, agli esiti di precedenti revisioni legali, alla situazione finanziaria, economica e patrimoniale, all’organizzazione aziendale, alla presenza di parti correlate.
In tale fase, giocano un ruolo determinante le dimensioni e la complessità della società da assoggettare a revisione e la struttura organizzativa del revisore: maggiori sono le dimensioni della società, maggiore è la complessità in termini di struttura, processi di stima, regolamentazione specifica e maggiori dovranno essere le risorse strumentali e le professionalità da mettere in campo da parte del revisore.
Il potenziale cliente
Il revisore è tenuto a porre in essere direttive e procedure allo scopo di ottenere le necessarie informazioni prima di accettare un incarico da un nuovo cliente o di decidere se continuare un incarico in corso. Scopo delle attività preliminari in questo caso è acquisire una serie di informazioni sulla società, sull’attività che svolge, sul contesto in cui opera, sulle voci significative di bilancio, sulle principali stime utilizzate, sull’integrità e la competenza del management, sullo stato di salute e sulle prospettive della società.
Il tutto al fine di considerare, con i limiti propri delle attività preliminari, se ci sono le condizioni indispensabili per accettare l’incarico e quali siano i rischi di errori significativi in bilancio dovuti a frodi o ad errori non intenzionali.
Altra condizione indispensabile per l’accettazione dell’incarico è il riconoscimento da parte della direzione aziendale delle proprie responsabilità. Gli amministratori devono essere consapevoli delle proprie responsabilità sul bilancio e sul sistema di controllo interno nonché del ruolo e delle responsabilità del revisore.
Uno dei principali indicatori di rischio da valutare in fase di accettazione e di mantenimento dell’incarico è l’integrità del potenziale cliente. Una cattiva reputazione del cliente e della direzione aziendale comporta, generalmente, un rischio significativo di incappare, nel corso della revisione, in limitazioni imposte dalla direzione e in rischi di frode. Per questi motivi il revisore, prima di accettare l’incarico, consulta banche dati e assume informazioni per verificare se esistano fattori negativi. Nella valutazione dell’integrità degli amministratori è opportuno verificare anche i compensi e le altre prestazioni patrimoniali e finanziarie ad essi elargiti dalla società.
La valutazione del rischio
Per la valutazione del rischio incarico i revisori fanno spesso uso di apposite check list, quali parti integranti di una specifica procedura interna sulle attività preliminari di accettazione dell’incarico e mantenimento della clientela, da svolgere ai fini del controllo della qualità della revisione.
Le procedure relative al mantenimento degli incarichi si applicano sia negli anni successivi alla fase di accettazione del cliente, sia nei rinnovi che seguono al primo triennio di revisione. Rispetto alla valutazione del rischio legato a un nuovo incarico, quella relativa alla continuazione di un incarico in corso è senz’altro più agevole in quanto il revisore ha nel frattempo acquisito un patrimonio informativo ben più ampio e attendibile di quanto non possa fare nel caso di un nuovo incarico. A tal riguardo, assumono particolare rilevanza le evidenze acquisite nel corso del primo anno di incarico.
Il collegio sindacale
Le norme e le regole sulla revisione, in particolare quelle sulle attività preliminari all’accettazione, appaiono pensate facendo riferimento alle società di revisione o al revisore individuale. Nel caso dei sindaci-revisori, pertanto, tali norme devono essere declinate in considerazione di un organo che svolge la propria funzione in composizione collegiale (quindi non esiste un responsabile unico), con l’ulteriore considerazione che l’organo si costituisce ed assume decisioni con il parere favorevole della maggioranza dei componenti.
In sede di riunione preliminare all’accettazione dell’incarico, è opportuno che i candidati sindaci-revisori si accordino sulle modalità organizzative e metodologiche di svolgimento della revisione e procedano, quindi, individualmente o collegialmente, a sviluppare le attività tese a valutare se esistano cause ostative all’accettazione.