Commercialisti controllori di primo livello sui fondi Ue
I commercialisti scendono in campo per rafforzare e migliorare i controlli di primo livello sulla gestione dei fondi strutturali europei. Ieri a Roma, alla presenza del ministro per gli Affari europei, Paolo Savona, e del Ministro per il Sud con delega alla coesione territoriale, Barbara Lezzi, è stato presentato il progetto elaborato dal consigliere Marcella Galvani e promosso dal Consiglio nazionale dei commercialisti. Obiettivo: prevenire le frodi comunitarie e ridurre errori e irregolarità nell’utilizzo dei fondi Ue. Il progetto, che partirà subito in via sperimentali in Friuli Venezia Giulia, Umbria e Calabria – le uniche regioni ad aver già inserito il progetto nei propri pianti di rafforzamento amministrativo (Pra) - prevede diversi step. In primo luogo saranno individuati degli standard condivisi, seguirà una formazione ad hoc sul territorio e la formazione di un elenco di commercialisti-controllori. «I commercialisti - spiega il presidente di categoria Massimo Miani - si mettono a disposizione delle istituzioni per contribuire, insieme alla Pa, a costruire un percorso volto all’omogeneizzazione e alla semplificazione dei controlli, che consenta, nella prossima programmazione 2021/2027, di garantire competenze specialistiche in materia di controlli di primo livello»
Attualmente esistono delle check list che ogni amministrazione personalizza rendendo quasi impossibile la comparazione.«Il primo passo – spiega il consigliere Marcella Galvani – sarà quello di creare una check list unica e condivisa». Esiste già una bozza di partenza e sono già stati individuati, nelle tre regioni interessate, i commercialisti che lavoreranno sugli standard.
Il progetto partito a marzo 2018 è stato approvato dal Colaf (il Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti della Ue) presieduto da Savona, all’unanimità nel maggio scorso, ed è stato inserito tra i Pra dall’Agenzia per la coesione territoriale; la fase operativa potrà partire una volta che sarà regolamentato l’accesso ai sistemi informativi delle amministrazioni interessate. Individuati gli standard saranno avviati dei corsi di formazione per formare i commercialisti interessati. L’idea è di creare, all’interno dell’Albo, un elenco di ”esperti in gestione e controllo dei programmi cofinanziati con Fondi strutturali” così da permettere alle amministrazioni di contattare direttamente il professionista senza dover ricorrere a un bando. Le amministrazioni potranno così affidarsi a professionisti accreditati su cui vigila il Consiglio nazionale che, spiega Galvani «in questo progetto è un soggetto istituzionale che, si fa promotore di un progetto di interesse pubblico in un processo di condivisione e confronto con altri soggetti istituzionali nel rispetto delle regole Ue di partenariato».
Il ministro Savona ha sottolinea che: «La collaborazione con il Consiglio nazionale dei commercialisti, nell’ottica della massima circolazione delle best practices investigative, rafforza i legami istituzionali tra le organizzazioni impegnate nella gestione delle provvidenze europee, migliorandone l’efficacia». Secondo il ministro Lezzi è necessario «puntare sulla semplificazione e, in tale contesto, si inseriscono i Pra, uno strumento di innovazione che facilita il controllo civico sull’operato delle amministrazioni».