Comunicazioni Iva, doppia firma per l’invio dei dati sulle liquidazioni
La comunicazione delle liquidazioni periodiche Iva deve essere trasmessa apponendo una firma digitale o, in alternativa una firma elettronica basata sui certificati rilasciati dall’agenzia delle Entrate. Solo così, infatti, è possibile identificare l’autenticità dei soggetti e verificare l’integrità dei documenti sui quali la firma è apposta.
Il nuovo termine è lunedì 12 giugno entro il quale i contribuenti devono inviare i dati delle liquidazioni periodiche Iva, sia mensili che trimestrali, al fine di adempiere all’obbligo introdotto dal Dl 193/2016. Si ricorda che l’obbligo riguarda sia le liquidazioni dalle quali emerge un debito che quelle da cui emerge un credito; sono, invece, esonerati dalla trasmissione unicamente i soggetti che non sono tenuti all’invio della dichiarazione annuale Iva o ad effettuare le liquidazioni periodiche.
Nella giornata di martedì 16 maggio, l’agenzia ha aggiornato il software di comunicazione e quello di controllo, resi già disponibili a decorrere dal 4 maggio mentre con il comunicato stampa dello scorso 10 maggio è stato reso noto che la comunicazione può essere trasmessa tramite i nuovi servizi e strumenti messi a disposizione dall’agenzia.
Per adempiere all’obbligo di comunicazione è necessario anzitutto generare il file utilizzando il software di compilazione messo a disposizione dall’agenzia delle Entrate o, in alternativa, attraverso un qualsiasi software idoneo a riprodurre il file nel formato previsto dalle specifiche tecniche allegate al provvedimento del 27 marzo 2017 n. 58793 (formato Xml). Ciò significa, quindi, che i contribuenti possono anche generare la comunicazione avvalendosi dei propri programmi, purché questi siano stati abilitati a tale scopo.
Una volta generato, il file deve essere firmato. Chiarisce l’agenzia che sui file contenenti la comunicazione può essere apposta una qualsiasi firma, ovvero quella digitale (comunemente utilizzata dagli intermediari) oppure una «firma Entrate» ovvero, una firma che si può apporre tramite la nuova funzionalità disponibile sulle piattaforme «Desktop telematico» e «Entrata multifile». La firma deve essere apposta su ciascuna comunicazione oppure, nel caso di invio di un unico file contenente più comunicazioni, la firma può essere apposta solo una volta sul file compresso e non, invece, sulla singola comunicazione.
Infine, il file firmato deve essere trasmesso; a tal fine i contribuenti o gli intermediari possono utilizzare il servizio «Fatture e corrispettivi» messo a disposizione dall’agenzia delle Entrate oppure possono accreditare un canale trasmissivo Web Services o «Ftp» per il colloquio con il sistema di interscambio.
L’applicativo «Fatture e corrispettivi» è disponibile per i contribuenti in possesso delle credenziali per accedere ai servizi telematici Entratel o Fisconline oppure al Sistema pubblico di identità digitale (Spid) e consente di trasmettere singole comunicazioni oppure file compressi (Zip) contenenti le comunicazioni di più contribuenti.
Anche coloro che hanno accreditato un canale web services per il colloquio con il Sistema di interscambio possono trasmettere singoli file oppure file compressi contenenti le comunicazioni di più contribuenti; i soggetti che, invece, hanno accreditato un canale Ftp possono trasmettere attraverso lo stesso canale una o più comunicazioni firmate singolarmente con firma digitale oppure con il certificato emesso dall’agenzia delle Entrate.
In questo caso le comunicazioni possono essere inserite in un unico supporto e trasmesse secondo le modalità descritte nel documento Istruzioni per il servizio Sdiftp.
Il 770 semplificato ai tempi supplementari. In attesa di superare l’ostacolo sul visto per i crediti elevati
di Fabio Giordano, Comitato tecnico AssoSoftware