Adempimenti

Decontribuzione, sono incentivate tutte le assunzioni di under 35

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di Claudio Tucci

L’incentivo triennale per spingere l’occupazione stabile giovanile, introdotto dalla manovra 2018, riguarda gli under35 anche quest’anno e il prossimo (non solo quindi il 2018, come originariamente previsto).

Dopo dubbi interpretativi e svariate richieste di chiarimenti il governo corre ai ripari e nell’ultimissima bozza di legge di bilancio introduce una norma di coordinamento che interviene, correggendoli, sia sul decreto dignità sia, appunto, sulla manovra 2018, per uniformare la disciplina di vantaggio applicabile alle assunzioni a tempo indeterminato di giovani under35 e soprattutto le condizioni di fruizione dell’esonero.

Ma procediamo con ordine.

Nel 2018, come si ricorderà, per promuovere l’occupazione stabile giovanile, è entrato in vigore un incentivo della durata di 36 mesi, pari al 50% della contribuzione a carico del datore di lavoro, nel limite massimo di 3mila euro l’anno. La misura, per quell’anno, cioè il solo 2018, si è applicata alle assunzioni a tempo indeterminato a tutele crescenti di under35. Poi, nel 2019 e nel 2020, è cambiata, riguardando invece gli under30.

Il decreto dignità, entrato in vigore a luglio 2018, un po’ frettolosamente, e senza considerare la normativa precedente, ha introdotto un esonero sostanzialmente analogo per i datori che, nel 2019 e nel 2020, assumono stabilmente under35.

Questa nuova disposizione ha subito suscitato dubbi interpretativi tra esperti ed operatori in quanto, dimenticandosi il raccordo con la normativa del 2018, non si capiva se intervenisse comunque in tale contesto, estendendo semplicemente il limite di età a 35 anni anche per le assunzioni effettuate nel 2019 e nel 2020, o se invece dovesse essere considerata un nuovo incentivo, dotato di propria autonomia.

Non solo. A detta dei tecnici la normativa prevista dal decreto dignità rischia anche di essere inapplicabile visto che, in norma primaria, non sono dettagliate le condizioni di fruizione dell’esonero.

Di qui la scelta dell’attuale governo di risolvere questi nodi e problemi interpretativi, e consentire così ad Inps di applicare, in tranquillità, l’incentivo triennale.

La soluzione prevista nella bozza di manovra, da un lato, prolunga di due anni - questo e il successivo - lo sgravio previsto dalla legge di bilancio 2018 in favore degli under35, e dall’altro, cancella la corrispondente disposizione del decreto dignità. L’effetto dell’intervento è quindi quello di rendere applicabili tutte le disposizioni di fruizione dell’esonero introdotte nel 2018, senza necessità di adottare ulteriori atti.

Nel 2018, secondo l’ultimo report Inps, l’esonero triennale giovani ha incentivato 135.158 assunzioni. Quest’anno, gennaio-agosto, i contratti agevolati sono 72.125.

«L’incentivo per stabilizzare gli under35 funziona – sottolinea l’economista Pd, e “padre della misura” Marco Leonardi (Statale Milano) –. Il mercato del lavoro ha oggi necessità di ripartire, e lo sgravio, che rimane anche nel 2020, è un intervento importante proprio in quest’ottica».

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