Deducibilità delle spese alberghiere nel vincolo del plafond di congruità
Spese alberghiere e di somministrazione di alimenti e bevande abbattute del 25 per cento prima di rientrare nel plafond di congruità, se rientrano tra le spese di rappresentanza.
Questa una delle regole fiscali di cui tenere conto nella redazione della dichiarazione dei redditi, dettata dal combinato disposto dell’ultimo periodo del comma 5 dell’articolo 109 e del comma 2 dell’articolo 108 del Tuir.
Mentre, infatti, da una parte le spese di rappresentanza per essere deducibili devono rispettare, in generale, due condizioni, ossia l’inerenza e la congruità, se tra queste rientrano spese riferite ad alberghi e a somministrazione di alimenti e bevande, queste ultime, prima di rientrare nella «normale» determinazione della congruità, devono essere rese indeducibili per il loro 25 per cento.
Il Dm 19 novembre 2008 ha stabilito che si considerano spese di rappresentanza quelle finalizzate a erogazioni a titolo gratuito di beni e servizi, ed effettuate «con finalità promozionali o di pubbliche relazioni».
Lo stesso decreto stabilisce che, in particolare, costituiscono spese di rappresentanza inerenti le spese per viaggi turistici in occasione dei quali siano programmate e in concreto svolte significative attività promozionali dei beni o dei servizi la cui produzione o il cui scambio costituisce oggetto dell’attività caratteristica dell’impresa, le spese per feste, ricevimenti e altri eventi di intrattenimento organizzati in occasione di ricorrenze aziendali o di festività nazionali o religiose, o in occasione dell’inaugurazione di nuove sedi, uffici o stabilimenti dell’impresa, per mostre, fiere, ed eventi simili in cui sono esposti i beni e i servizi prodotti dall’impresa o, ancora, per beni e servizi distribuiti o erogati gratuitamente, ivi inclusi i contributi erogati gratuitamente per convegni, seminari e manifestazioni simili.
La congruità, invece, viene individuata direttamente dall’articolo 108, comma 2 del Tuir, che dispone che si considerano congrue le spese di rappresentanza, comprese, come detto, quelle alberghiere e per somministrazioni di alimenti e bevande, abbattute del 25 per cento, che rientrano nei limiti dell’1,3 per cento dei ricavi e altri proventi, fino a euro 10milioni, dello 0,5 per cento dei ricavi e altri proventi per la parte eccedente euro 10milioni e fino a 50milioni e dello 0,1 per cento dei ricavi e altri proventi per la parte eccedente euro 50milioni.
Premettendo che per la verifica dei limiti percentuali appena indicati non si deve tenere conto delle spese sostenute per beni, gratuitamente devolvibili, di valore unitario non superiore a 50 euro, il comma 3 dell’articolo 108 dispone che per le imprese che risultano essere di nuova costituzione «le spese (di rappresentanza, nota dell’autore) sostenute nei periodi d’imposta anteriori a quello in cui sono conseguiti i primi ricavi, possono essere portate in deduzione dal reddito dello stesso periodo e di quello successivo se e nella misura in cui le spese sostenute in tali periodi siano inferiori all’importo deducibile».
Nel modello Redditi SC 2018, le spese di rappresentanza non deducibili trovano indicazione nel rigo RF23 del quadro RF, tra le variazioni in aumento. Più precisamente, in colonna 2 vanno indicate le spese di rappresentanza diverse da quelle riferite a spese alberghiere e a somministrazione di alimenti e bevande, mentre queste ultime vanno indicate nella colonna 1, già al netto del 25 per cento.
Per quanto concerne, invece, le spese di rappresentanza non deducibili in quanto sostenute da imprese di nuova costituzione in periodi d’imposta in cui non sono conseguiti ricavi, esse vanno evidenziate nel rigo RS101 del quadro RS.
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