Controlli e liti

Definizione con elenco di imposte tassativo

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di Laura Ambrosi

La definizione dei Pvc riguarda i verbali di diversi enti (Guardia di Finanza, Entrate, Dogane e così via), tuttavia le imposte oggetto di definizione sembrano tassativamente elencate nella norma. L’articolo 1, infatti, prevede che possano essere regolarizzate imposte sui redditi e relative addizionali, contributi previdenziali e ritenute, imposte sostitutive, Ipar, Ivie, Ivafe e Iva. Quindi, per evitare errori, bisogna tenere l’elenco come punto fermo.

La GdF, in particolare, contesta sovente violazioni a imposte minori, escluse dalla sanatoria. Si pensi ad esempio all’imposta di bollo su irregolarità nell’emissione di assegni bancari: pur trattandosi di contestazioni contenute in un Pvc, ossia un atto definibile, la tipologia di imposta non può essere regolarizzata. Analoga situazione per le violazioni in materia di imposta di registro.

Diversa conclusione, invece, dovrebbe riguardare i verbali redatti dagli ispettori Siae in materia di Iva. Il Mef ha facoltà di affidare alla Siae il servizio di acquisizione di elementi utili all’accertamento dei tributi. La Siae, quindi, può redigere verbali sulle attività di controllo contestando anche l’Iva di cui all’articolo 74 e seguenti del relativo decreto, dovute dalle attività di spettacolo o dalle associazioni sportive dilettantistiche. Trattandosi di Iva, quindi, dovrebbe essere definibile.

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