Adempimenti

Due strade per errori fiscali e contabili

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di Giorgio Gavelli

A completamento del puzzle occorre ricordare che:

l’errore fiscale è quello commesso in dichiarazione (ad esempio per una variazione in aumento o in diminuzione omessa o errata), mentre l’errore contabile è quello commesso sui dati di bilancio (e, di conseguenza, anche nel calcolo delle imposte dovute);

il principio contabile Oic 29 distingue gli errori contabili in «rilevanti» e «non rilevanti», in relazione – essenzialmente – all’influenza che l’errore può avere sulle decisioni dei soggetti destinatari del bilancio. In caso di errore rilevante, la correzione non avviene a conto economico ma a patrimonio netto, e, quindi, in modo retroattivo e non prospettico.

In entrambi i casi di errore contabile, comunque, la rilevanza fiscale della correzione non può che transitare da una dichiarazione integrativa, non essendo il contribuente ammesso (come più volte ribadito dalla Corte di cassazione) a «scegliere liberamente» la competenza delle componenti reddituali.

La differenza consiste nel fatto che, in presenza di errore non rilevante, occorre intervenire anche sulla dichiarazione del periodo di correzione per sterilizzare il componente fuori periodo transitato a conto economico.

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