Giustizia tributaria, da luglio videoudienze con rito ordinario
L’Economia sta studiando un percorso ordinario per le udienze da remoto, il progetto è al vaglio del Garante della privacy
Con la chiusura dello stato di emergenza al 30 giugno, il Mef fa marcia indietro sulla videoudienza legata all’allerta epidemiologica e studia un contenzioso tributario da remoto in modalità ordinaria.
È quanto emerso ieri, contrariamente alle informazioni divulgate la scorsa settimana (riportate in un articolo a pagina 13 del focus pubblicato oggi in allegato al Sole 24 Ore) che davano per imminente il varo del decreto attuativo sulla videoudienza secondo le regole contenute nei Dl Liquidità e Rilancio.
Stando a quanto emerge, il Dipartimento finanze è in attesa delle valutazioni del Garante della privacy sulle regole da adottare per il nuovo processo da remoto. Di fatto già esiste una base normativa. Si tratta del Dl 119/2018 che ha disciplinato la videoudienza ordinaria, subordinandola a decreti attuativi però mai emessi.
Almeno fino alla conclusione del periodo emergenziale legato al Covid-19, il contenzioso tributario sarà basato su un contraddittorio documentale secondo le linee guida per le Commissioni di ogni ordine e grado diramate l’11 maggio scorso dal Consiglio di presidenza della giustizia tributaria (Cpgt) per dare spazio al deposito di memorie in luogo di una udienza pubblica.
Poi dovrebbe toccare alle videoudienze in modalità ordinaria. Le regole dovrebbero essere le stesse finora studiate per dar corso a un processo da remoto che consenta di assicurare un contraddittorio. Sotto il profilo tecnico-operativo si conferma l’applicativo Skype for Business. Si prevede che la decisione del presidente di svolgere la videoudienza sia comunicata alle parti a mezzo pec. Prima dell’udienza la segreteria della Commissione invia una mail ordinaria, all’indirizzo previamente comunicato dalla parte, contenente il link di collegamento da remoto per la partecipazione alla videoudienza. In caso di mancato funzionamento del collegamento, il presidente sospende l’udienza e, nel caso in cui sia impossibile ripristinarlo, rinvia la videoudienza disponendo che sia data comunicazione alle parti. Il verbale di udienza, redatto come documento informatico, è sottoscritto digitalmente dal presidente e dal segretario. Qualora non fosse possibile apporre la sottoscrizione digitale, il segretario effettua la copia informatica del verbale sottoscritto con firma autografa e lo inserisce nel fascicolo informatico d’ufficio, dopo aver apposto la propria firma digitale.