Contabilità

Holding, rapporti commerciali fuori dal calcolo della prevalenza

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di Emanuele Reich e Franco Vernassa

I rapporti commerciali in essere tra holding industriale e partecipate non rilevano ai fini del calcolo della prevalenza richiesto dall’articolo 162-bis, comma 3, del Tuir, mentre vanno inclusi gli impegni ad erogare fondi e le garanzie rilasciate: sono i due chiarimenti contenuti nella r isposta n. 5-01951 fornita dal ministero dell’Economia in un’interrogazione parlamentare. Il chiarimento era atteso dalle società poiché si sta avvicinando l’approvazione del bilancio 2018, dalla cui data decorreranno i 30 giorni per gli adempimenti connessi all’anagrafe tributaria, come già precisato dall’agenzia delle Entrate in una risposta ad Assoholding.

L’articolo 162-bis del Tuir prevede che si considerano società di partecipazione non finanziaria, ovvero holding industriali, i soggetti che esercitano in via esclusiva o prevalente l’attività di assunzione di partecipazioni in soggetti diversi dagli intermediari finanziari. A tal fine, la prevalenza sussiste quando, in base ai dati del bilancio approvato relativo all’ultimo esercizio chiuso, l’ammontare complessivo delle partecipazioni in detti soggetti e degli altri elementi patrimoniali intercorrenti con i medesimi, unitariamente considerati, sia superiore al 50% del totale dell’attivo patrimoniale.

Tale previsione ha fatto sorgere negli operatori dubbi sugli elementi dell’attivo da considerare per stabilire la prevalenza dell’attività di assunzione di partecipazioni in società industriali; in particolare, ci si chiedeva se per il calcolo della prevalenza dovessero essere ricompresi:

gli impegni ad erogare fondi e le garanzie prestate dalla holding alle partecipate;

le attività derivanti da rapporti commerciali con le partecipate e altre componenti non finanziarie.

Sul primo punto, il ministero osserva che il comma 2 dell’articolo 162-bis, per le società con partecipazioni finanziarie (holding finanziarie) stabilisce che, ai fini della verifica della prevalenza, si deve fare riferimento al valore delle partecipazioni e agli altri elementi patrimoniali intercorrenti con le partecipate, inclusi gli impegni ad erogare fondi e le garanzie rilasciate. Poiché gli impegni e le garanzie compaiono solo nella nota integrativa (articolo 2427, comma 1, n. 9, Codice civile) il loro valore dovrà essere aggiunto al valore complessivo dell’attivo.

Viceversa, il successivo comma 3, relativo alle holding industriali, non contiene analoga specificazione riferita agli impegni ad erogare fondi e alle garanzie rilasciate. Il ministero afferma che per ragioni logico-sistematiche potrebbe essere opportuno estendere anche alle holding industriali la regola dettata per le holding finanziarie, e dichiara la disponibilità a chiarire tale aspetto attraverso una modifica normativa da inserirsi nel decreto legislativo correttivo del decreto Atad.

Sul secondo punto, l’amministrazione finanziaria precisa che tra gli elementi dell’attivo rilevanti ai fini della prevalenza non vanno comprese le attività derivanti da rapporti commerciali con le società partecipate, quali, ad esempio, crediti derivanti da canoni di locazione immobiliare, royalties per utilizzo brevetti e marchi, crediti per imposte verso le partecipate derivanti dall’adesione al consolidato fiscale.

Ministero dell’Economia, risposta 5-01951 del 18 aprile 2019

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