Professione

I commercialisti: «Il collegio sindacale torna un valore»

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di Francesca Milano

Quella sui fallimenti è una riforma che non interesserà solo le imprese ma anche i professionisti che per le imprese lavorano, e che saranno sempre di più. Questo perché l’introduzione del sindaco unico anche nelle Srl chiamerà i commercialisti a nuovi incarichi. «Siamo pronti – commenta Andrea Foschi, consigliere nazionale con delega all’area delle crisi d’impresa –, anche perché da tempo puntiamo sulle specializzazioni, che rappresentano il futuro della professione. Abbiamo le competenze per ricoprire questo ruolo».

Prima di tutto, però, occorrerà attuare la riforma: «Va affinata con delle migliorie – precisa Foschi – e la nostra categoria è disponibile a collaborare per individuarle». In particolare, secondo Foschi sarà necessario prestare attenzione alle procedure d’allerta e a come queste saranno interpretate dal sistema bancario . «Inoltre – aggiunge – l’idea di coinvolgere tanti soggetti (tribunali, camere di commercio, eccetera) potrebbe essere un rischio».

La legge delega prevede infatti l’introduzione di una fase preventiva di allerta volta ad anticipare l’emersione della crisi. L’allerta è concepita come strumento stragiudiziale e confidenziale di sostegno alle imprese, destinato a sfociare in un servizio di composizione assistita della crisi. Lo strumento porta, in caso di mancata collaborazione dell’imprenditore, in una dichiarazione pubblica di crisi.

In linea di massima la riforma sui fallimenti soddisfa i commercialisti che leggono in questo provvedimento «la presa di coscienza che il sistema ha bisogno di controllo e di strumenti per agire». L’obiettivo è quello di «lavorare insieme per uscire dalla crisi», e quando dice «insieme» il delegato del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili chiama in causa anche notai e avvocati, insieme ai quali la categoria vuole dialogare con Confindustria e con il governo.

«Fare una riforma – aggiunge Foschi – è sempre un valore positivo, ma adesso bisogna ragionare su come metterla in atto e come affinare i suoi principi».

I commercialisti saranno chiamati a nuovi incarichi perché «si è tornati a pensare al collegio come a uno strumento di tutela utile per le aziende». Inoltre, la riforma mette fine al meccanismo che permetteva a una società (anche grossa) di costituirsi in Srl con lo scopo di evitare i controlli.

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