I vincitori dei precedenti bandi Prima puntano su blockchain e internet delle cose
Nelle vecchie edizioni imballaggi naturali e supporto alle filiere
Tecnologia, imballaggi, software e blockchain. Tra i progetti con partecipazione italiana vincitori delle edizioni precedenti del bando possiamo ricordare, anzitutto, Fit4reuse, progetto vincitore nel 2018 per il settore “water management”. È un progetto che punta a definire soluzioni sicure e sostenibili per l’uso integrato di risorse idriche non convenzionali nel settore agricolo del Mediterraneo.
Va anche ricordato Stop Med Waste, progetto vincitore del bando 2019 che punta a estendere la vita sugli scaffali dei prodotti ortofrutticoli, attraverso imballaggi naturali e uso di sensori per monitorare i parametri ambientali e la qualità dei prodotti. Ancora, c’è Iguess Med, progetto vincitore nel 2019, che sviluppa sistemi di Internet delle cose e di software di supporto alle decisioni nella filiera del pomodoro, con informazioni in tempo reale agli agricoltori su tablet e smartphone per irrigazione e prevenzione di malattie e attacchi di parassiti.
Altro progetto è Surefish, progetto vincitore nel 2019 che promuove la pesca (acciuga, cernia, tilapia e tonno rosso) del Mediterraneo garantendo tracciabilità e autenticità attraverso blockchain e Ict.
Dopo i primi due anni di attuazione del programma sono stati selezionati 83 progetti;i dati mostrano una partecipazione significativa del settore privato (aziende) con il 35% del totale dei progetti finanziati, una percentuale incoraggiante in termini di partecipazione di genere (30%) e una percentuale positiva di fondi destinati ai paesi del Sud-Est del Mediterraneo (30%). Per l’Italia, i due primi anni sono risultati molto positivi, con ben 62 progetti che vedono la partecipazione dell’Italia per un totale di 22 milioni di euro per i nostri ricercatori e ricercatrici.
Nel 2019, in particolare, l’Italia si è distinta: il 33% dei progetti è coordinato da un ente del nostro paese e 34 vedono la partecipazione italiana, con un totale di 70 unità di ricerca coinvolte. Il presidente del programma Prima, Angelo Riccaboni spiega: «Sono orgoglioso dei risultati e degli obiettivi raggiunti nei primi anni dei bandi Prima rivolti a sistemi agroalimentari e idrici più sostenibili. Le complessità della regione mediterranea e l’attenzione della Commissione europea nei confronti del cambiamento climatico e il suo impatto nel Mediterraneo confermano l’importanza strategica della nostra iniziativa».
Il 770 semplificato ai tempi supplementari. In attesa di superare l’ostacolo sul visto per i crediti elevati
di Fabio Giordano, Comitato tecnico AssoSoftware