Il decreto estivo frena le ferie dei consulenti
Per i professionisti questi sono gli ultimi, densissimi, giorni di lavoro prima della chiusura estiva. Ma quest’anno per consulenti del lavoro e commercialisti si arriva alla tradizionale sospensione di agosto con qualche affanno di cronaca in più.
Per i consulenti del lavoro il fattore di incertezza si chiama “decreto estivo”. Il primo provvedimento del nuovo Governo infatti sta costringendo i consulenti del lavoro agli straordinari. «Molti colleghi sono impegnati nella verifica di tutti i contratti a tempo determinato in essere» spiega Vincenzo Silvestri, consigliere nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro con delega per gli enti esterni. Le aziende vogliono sapere come comportarsi in vista delle scadenze di agosto. «Manca una normativa transitoria - aggiunge Silvestri - quindi l’impatto è immediato, così dobbiamo controllare caso per caso». I clienti devono capire se possono prorogare gli attuali contratti in essere e per quanto tempo e se sono obbligati a inserire la causale.
Il super lavoro non finisce qui: il rischio è che il check up debba essere rifatto daccapo al rientro dalle ferie. Il decreto infatti può subire modifiche anche su questi punti durante la conversione. Ed eventuali novità scatterebbero solo per i rinnovi da metà settembre (il Dl 87/2018, infatti, va convertito in legge entro l’11 settembre).
Anche per i commercialisti le vacanze 2018 portano qualche novità. In questo caso a incidere è solo il calendario che ha spostato in avanti anche il termine da cui iniziano a decorrere i 30 giorni per i versamenti di imposte con lo 0,40% in più: il 30 giugno, infatti, quest’anno cadeva di sabato e quindi in automatico la scadenza è stata spostata al 2 luglio. Dal 2 quindi decorrono i 30 giorni di tempo per i versamenti che terminano il 1° agosto, ovvero nel primo giorno della sospensione feriale che, a sua volta, a catena porta con sé il nuovo slittamento dei versamenti al 20 agosto. Qualche giorno in più di respiro per i clienti significa più lavoro per i commercialisti concentrato nei giorni appena precedenti alla chiusura.
Il vademecum
Venendo all’ordinaria amministrazione, anche quest’anno dalla Fondazione consulenti del lavoro arriva il vademecum ai colleghi per una chiusura “senza stress”. Il primo consiglio della Fondazione è quello di avvisare per tempo i clienti sulle date di chiusura dello studio aggiornando il sito (si veda lo schema a fianco). Il vademecum poi ricorda i principali strumenti che il professionista può fornire ai datori di lavoro per fronteggiare le urgenze: il modello Uniurg infatti consente di “saltare” le comunicazioni obbligatorie telematiche e di segnalare le assunzioni urgenti anche a cura del datore di lavoro via fax.
L’altro punto critico è quello di eventuali infortuni occorsi durante la chiusura. Anche in questo caso il cliente può ricorrere alla denuncia non telematica all’Inail. «L’importante - spiega ancora Silvestri - è che si comunichino i dati del lavoratore, il tipo di infortunio e la prognosi». «Ma soprattutto - conclude - si deve poter provare l’invio con data certa entro due giorni dall’incidente, con Pec o raccomandata».
Le sospensioni
Tornando ai commercialisti, questi sono “coperti” per legge (la 44/2012) per tutte le scadenze fiscali con la sospensione dei termini fissata dal 1° al 20 agosto. In più quest’anno come nel 2017 scatta un altra sospensione dei termini relativa ai versamenti per avvisi bonari. Il “contatore” è sospeso dal 1° agosto al 4 settembre per effetto dell’articolo 7 quater, comma 17, del Dl 193/2016.
Quello che preoccupa ancora i consulenti fiscali e tributari è, invece, la gestione delle ultime comunicazioni che stanno arrivando in questi giorni dalle Entrate. «In particolare si tratta degli avvisi bonari riferiti a Unico 2016 e delle cosiddette lettere per la trasparenza» precisa Pasquale Saggese, ricercatore responsabile dell’area Fiscalità della Fondazione nazionale commercialisti. I commercialisti devono predisporre i documenti entro 30 giorni e in base alle date di arrivo della posta dalle Entrate il termine può coincidere con le ferie di agosto. Gli organismi di categoria si sono già attivati per chiedere una moratoria. «Come è già accaduto lo scorso anno con il comunicato stampa che ha deciso la sospensione pubblicato il 2 agosto» ricorda Saggese.
La speranza dei professionisti è che il “sospiro di sollievo” quest’anno possa arrivare qualche giorno prima per chiudere lo studio già ai primi di agosto con più tranquillità.
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