Diritto

Non profit, il notaio diventa arbitro della personalità giuridica

Il pubblico ufficiale deve verificare il possessodei requisiti patrimoniali. Il controllo sui presuppostianche per chi ha già il riconoscimento

di Gabriele Sepio

Per gli enti non profit l’acquisto della personalità giuridica rappresenta un’opportunità da non sottovalutare. Attraverso tale riconoscimento viene, infatti, garantita la possibilità all’ente di veder segregato il proprio patrimonio rispetto alle azioni del rappresentante legale o di chi agisce per conto dello stesso. Tuttavia, ad oggi l’acquisto della personalità giuridica è un vero e proprio percorso ad ostacoli che mette gli enti di fronte a procedure onerose e tempistiche dilatate. La richiesta del riconoscimento passa, infatti, per un controllo preventivo di Regioni e Prefetture, cui spetta verificare che ricorrano le condizioni per la costituzione dell’ente e che il patrimonio sia adeguato alla realizzazione dello scopo. Si tratta di un procedimento lungo e articolato che a volte per la sua conclusione richiede anche 180 giorni e che varia a seconda del luogo in cui ha la sede l’ente non profit. Per di più sottoposto ad una discrezionalità da parte di Regioni e Prefettura in mancanza di una soglia minima di patrimonio fissata per legge. Basti pensare ad esempio che per una Fondazione a Milano la Prefettura richiede 100mila euro, contro i 120mila di Roma.

Un problema che la riforma del Terzo settore ha risolto introducendo precisi limiti patrimoniali per il riconoscimento (15mila euro per le associazioni, 30mila euro per le fondazioni) e prevedendo un iter semplificato per l’acquisto della personalità giuridica contestualmente all’iscrizione nel Registro unico (Runts) in cui assume un ruolo rilevante la figura del notaio. Quest’ultimo infatti è incaricato di ricevere l’atto costitutivo o di modifica verificando la sussistenza delle condizioni per assumere la qualifica di Ets (i.e. svolgimento attività interesse generale, divieto di distribuzione indiretta di utili, democraticità) nonché quella relativa al patrimonio minimo.

Pertanto, in caso di enti di nuova costituzione che si apprestano ad accedere al Runts, assumendo contestualmente lo status di ente del Terzo settore (Ets) e la personalità giuridica, il notaio dovrà verificare la sussistenza dei requisiti previsti dal Dlgs 117/2017 (Cts) per la sua costituzione e il patrimonio. In caso di esito positivo dei controlli, sarà il notaio stesso trascorsi 20 giorni dal ricevimento dell’atto costitutivo a depositare la documentazione necessaria per l’iscrizione al Runts da cui dovrà comunque risultare l’attestazione della sussistenza del patrimonio di cui andranno specificati entità e composizione.

Per gli Ets, invece, senza personalità giuridica e iscritti al Runts che vogliano in un momento successivo acquisirla sarà necessario procedere con delibera in forma pubblica con contestuale verifica, da parte del notaio verbalizzante, della congruità patrimoniale.

Cosa accade, invece, per gli enti che si adeguano al Terzo settore prima della messa in funzione del Runts e che abbiano già la personalità giuridica? In questo caso, una volta operativo il Registro sarà necessario effettuare un secondo passaggio dal notaio per formalizzare l’iscrizione a prescindere dall’ottenimento o meno, medio tempore, dell’approvazione della prefettura/regione. Con la messa in funzione del Registro, sarà comunque indispensabile il controllo del notaio sulla sussistenza delle condizioni richieste per assumere la qualifica di Ets nonché il patrimonio minino richiesto.

Inoltre per gli enti già dotati di personalità giuridica l’ingresso nel Runts determina la sospensione dell’efficacia dell’iscrizione negli attuali registri tenuti presso regioni e prefetture, che prenderà nuovamente vigore in caso di successiva cancellazione dal Registro. In questo caso l’Ufficio del Runts provvederà a darne comunicazione alla Prefettura/Regione competente facendo sì che torni efficace la sua iscrizione nel suddetto Registro.

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