Incentivi auto, ora i fondi finiscono anche per elettriche e ibride plug-in
Il Mise ha segnalato l’esaurimento dei 116 milioni disponibili nel 2021
Per la prima volta in quasi tre anni, gli incentivi statali per le auto elettriche e ibride plug-in hanno esaurito i fondi. Adesso, mentre vanno avanti i contributi all’acquisto di vetture ibride “semplici” e di molti modelli a benzina e gasolio (restano da spendere 144 milioni di euro, destinati a finire anzitempo come nelle tornate precedenti), l’attenzione si sposta su quali saranno le scelte del governo Draghi rispetto all’eventuale prosecuzione di una misura introdotta a fine 2018 dal Conte 1 per un triennio di sperimentazione, che sarebbe finito il 31 dicembre prossimo. E passa in secondo piano l’impossibilità di fruire del bonus ridotto previsto dalla legge di Bilancio 2021, data dall’interpretazione ufficiale della norma che lo aveva introdotto a dicembre 2020.
Ieri mattina il sito del ministero dello Sviluppo economico dedicato agli incentivi all’acquisto di veicoli ( ecobonus.mise.gov.it ) ha segnalato l’esaurimento dei 116 milioni disponibili nel 2021 per l’acquisto di vetture nuove con emissioni di CO2 comprese tra zero e 60 g/km (le elettriche e le ibride con batterie ricaricabili con la spina, in grado di percorrere qualche decina di chilometri facendo a meno del motore a combustione). Per questa categoria avanzano comunque 57,5 milioni stanziati quest’anno per l’“extrabonus” cioè il contributo supplementare di 1.000 euro 2.000 in caso di rottamazione) previsto dall’ultima legge di Bilancio (legge 178/2020, comma 652), che da gennaio scorso si aggiunge a quello principale se il venditore ci mette uno sconto almeno pari.
La formulazione della norma non chiarisce se l’extrabonus possa continuare a essere erogato anche dopo l’esaurimento del bonus principale. Ma il fatto che il Mise abbia bloccato la piattaforma di prenotazione anche per l’extrabonus indica che la sua interpretazione è quella restrittiva. Ciò è comunque ininfluente rispetto all’andamento del mercato: dati gli alti prezzi delle auto elettriche e ibride plug-in, solo incentivi robusti come quelli la somma di quelli ora bloccati (rispettivamente 8.000 e 4.500 euro, in caso di rottamazione) possono spostare le scelte dei consumatori.
Piuttosto, bisogna chiedersi se il Governo intende proseguire sulla strada dei maxi-bonus alle propulsioni più “ecologiche” anche dopo la fine del triennio sperimentale. Teoricamente si potrebbe anche pensare di no: a luglio la quota di mercato di elettriche e ibride plug-in ha superato il 10, contro lo 0,52% del 2018 e l’offerta di modelli si è molto ampliata, per cui non c’è più quel fortissimo bisogno di sostegni pubblici che c’era prima. Ma non è un mistero che già dal 2019 i governi e il Parlamento lavorano per far attecchire la produzione di auto elettrificate anche in Italia, colmando i ritardi accumulati: l’ultimo esempio è il “pressing” del Mise affinché Stellantis riconverta la fabbrica motori di Termoli in una delle cinque gigafactory destinate a produrre le sue batterie. È quindi probabile che con la legge di Bilancio 2022 (se non anche prima) si stanzino fondi per proseguire con i bonus.