Professione

Internazionalizzazione, un patto tra Pmi e studi professionali

Governo al lavoro su misure per attrarre investimenti esteri

di Giovanni Parente

Professionisti in prima linea nel supporto alle imprese per l’internazionalizzazione. Ma allo stesso tempo nuove opportunità si possono aprire con l’attrazione di capitali e investimenti dall’estero: un fronte su cui il Governo è intenzionato a intervenire sia con il Ddl sul made in Italy sia in prospettiva con l’attuazione della delega fiscale (si veda «Il Sole 24 Ore» del 12 maggio). Sono gli spunti emersi nell’Annual internationalization meeting organizzato da Confprofessioni e Aprieuropa, che ha visto un confronto a più voci e più livelli proprio sul tema della proiezione del sistema produttivo italiano.

A delineare il patto tra professionisti e Pmi per l’internazionalizzazione è stato il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella: «Favorire il processo di internazionalizzazione è la chiave vincente per rilanciare l'economia italiana». A suo avviso «le Pmi hanno, dunque, bisogno di essere affiancate dai professionisti, loro preziosi alleati nei processi di internazionalizzazione, che siano competenti e preparati e che siano in grado di guidarle con la loro consulenza non solo negli aspetti economico – finanziari ma anche nella compliance, negli aspetti procedurali e in quelli legali».

Dal viceministro al Mimit (ministero Imprese e made in Italy) Valentino Valentini è arrivato il riconoscimento che «i professionisti sono le nostre antenne proiettate al cambiamento: si adeguano per poter aiutare associati e clienti ad orientarsi nella continua evoluzione dei processi finalizzati ad attrarre investimenti esteri e alla promozione all'estero delle nostre produzioni». Valentini ha anche annunciato che all'interno del disegno di legge sul made in Italy prevediamo «lo stanziamento di un fondo per accelerare l'internazionalizzazione e l'attrazione di investimenti nel nostro Paese».

Nel suo videomessaggio, il ministro per gli Affari europei e il Pnrr Raffaele Fitto ha parlato della necessità di «creare un sistema Italia che sia in grado di affrontare le grandi sfide, a partire da quella dell'internazionalizzazione, per favorire la crescita economica del nostro Paese». Fitto ha aggiunto che «il governo sta mettendo in campo strumenti importanti come il Pnrr e il fondo di coesione e sviluppo che, tuttavia, necessitano di essere rivisti alla luce degli importanti cambiamenti avvenuti sul piano internazionale, in primis il conflitto in Ucraina». E «sui temi dell'internazionalizzazione e sulla capacità di attrarre investimenti si gioca la partita nei prossimi mesi».

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